Crediti immagine: Hervé Barmasse, crediti: TFF/Barmasse

Trento Film Festival: gli eventi da non perdere per chi è attento all’ambiente

Da venerdì 28 aprile a domenica 7 maggio prende vita il festival cinefilo di Trento; la città si rivoluziona e diventa capitale internazionale della montagna, luogo d’incontro per alpinisti, appassionati, registi e scrittori.

È tempo di Trento Film Festival! Come ogni anno, dal 1952, la più antica kermesse cinematografica dedicata alle terre alte tornerà ad animare con centinaia di eventi e pellicole la cittadina trentina trasformandola nella capitale internazionale dei film e delle culture di montagna.

Quella che si aprirà sarà un’edizione particolarmente attenta alla questione climatica, come anticipato durante la conferenza di apertura il Sindaco Franco Ianeselli: “Quest’anno abbiamo più che mai bisogno del Trento Film Festival. Attraverso il cinema, gli incontri e i libri proveremo a elaborare questi tempi complessi, che ci mettono di fronte ormai con allarmante regolarità a emergenze, spesso tragiche, che ci interrogano sul rapporto tra uomo e natura. Emergenze che raccontano di un equilibrio che sembra essersi rotto: equilibrio climatico, ma anche ambientale, antropologico. Raccontano di una montagna che non è la Disneyland dei turisti, ma un luogo di vita, pieno di bellezza e insieme di contraddizioni. Non sicuramente la cartolina che molti immaginano da lontano, né il luogo dell’assoluta armonia. Sicuro è che il nostro rapporto con la montagna, con la natura della montagna, con chi abita in montagna, deve fare un salto di qualità, diventare innanzitutto più rispettoso di un’alterità irriducibile e di una cultura che proprio perchè è minoritaria è tanto più preziosa”.

Qui, proviamo a raccogliere alcuni degli eventi più interessanti dedicati all’ambiente e alla sostenibilità e che vi consigliamo di non perdere.

Due incontri per discutere su come ripensare il rapporto montagna/uomo

Alla Sala conferenze della Fondazione Caritro il 29 aprile alle ore 15.00 si terrà “Ri-salire montagne che cambiano: strategie, strumenti e segni”, un interessante evento per discutere di come il cambiamento climatico stia mutando la montagna e la sua fruizione. Otto interventi interdisciplinari in rapida successione, che prendendo spunto dalla crisi climatica che tanto profondamente sta caratterizzando il nostro tempo raccontano esperienze alpinistiche, nuovi approcci di avventura, adattamenti tecnologici, ripensamenti di ruolo nel rapporto uomo/montagna, reinterpretazioni artistiche. Con la partecipazione di Leonardo Bizzaro, Giorgio Daidola, Gianluca D’Incà Levis, Elisa Palazzi, Andrea Membretti, Ivo Rabanser, Francesco Salvaterra, Gloria Rech. Modera Alessandro de Bertolini.

Il medesimo giorno, alle 17.30 presso il MUSE, durante l’evento “The future game”, Hervé Barmasse dialoga con Luca Castaldini, giornalista de La Gazzetta dello Sport e Sportweek, sull’opportunità e la scomodità di un alpinismo sostenibile.

Alla luce dei problemi legati alla crisi climatica, alla plastificazione delle terre alte del nostro pianeta e alla sempre crescente disuguaglianza sociale l’alpinismo deve cambiare. Ma qual è lo stato attuale delle cose? Come rispondono gli alpinisti e le aziende che operano nel mondo outdoor? Quali potrebbero essere le soluzioni? Queste alcune domande a cui si tenterà di dare risposta.

Il libro per capire come mai non riusciamo a essere ecologisti

Alex Bellini naviga i dieci fiumi più inquinati di plastica al mondo, e vitali per il Pianeta, documentando le tante facce della crisi ecologica sulla scia dei rifiuti prima che raggiungano il mare e tentando di comprendere ciò che complica la relazione dell’uomo con se stesso e con l’ambiente in cui vive.

Nel libro “Viaggio a Oblivia. Perché dovremmo essere ecologisti ma non ci riusciamo”, edito Feltrinelli, l’esploratore e attivista Alex Bellini raccoglie alcuni dei più significativi aneddoti vissuti nei suoi tanti viaggi e se ne serve per cercare di indagare i fattori alla base della separazione tra i nostri pensieri e le nostre azioni nei confronti dell’ambiente. Lo fa sollevando interrogativi che ci salvano dall’inerzia e ci spingono alla responsabilizzazione. Così, liberandoci dalle catene di Oblivia – quella “bolla” immaginaria i cui abitanti ballano con occhiali rosa, mangiano zucchero filato e, nel loro mondo ristretto – rischiamo di salvare anche l’ambiente.

La presentazione del libro a cui partecipa Alex Bellini insieme a Edoardo Vigna, Corriere della Sera, si tiene sabato 29 alle 19.30 presso il MUSE.

La serata spettacolo per capire il futuro dell’alpinismo a causa del cambiamento climatico

Estati roventi e inverni senza neve. Il mutamento del clima sta velocemente cambiando il volto della montagna: vie di ghiaccio e di misto, un tempo considerate classiche, oggi sono cambiate fino a diventare impercorribili. In alta quota anche la roccia, a causa della fusione del permafrost, è soggetta a sfaldamenti e crolli. Quale sarà il futuro dell’alpinismo? Come cambierà? E cosa possono fare gli alpinisti per mitigare una situazione che sta evolvendo a velocità fino a ieri nemmeno immaginabili?

Nella serata spettacolo “Arrampicarsi all’inferno. L’alpinismo al tempo della crisi climatica”, che si terrà il 30 maggio presso l’Auditorium Santa Chiara, un climatologo amante della montagna e alpinisti di grande esperienza, in un succedersi di testimonianze, récits d’ascension, riflessioni, dati statistici, fotografie, reading e musiche dal vivo, alternano uno sguardo al passato glaciale delle Alpi, l’indagine sull’attualità, ipotesi sul futuro e strategie da adottare nell’immediato.

Con Luca Mercalli e la partecipazione di Bernard Amy, Rossano Libèra, Alberto Paleari, Sara Segantin. Musiche di Martin Mayes, L’Orage, Trouveur Valdotèn. Voce narrante, Maura Pettorruso.

In radio si parla di biodiversità e di come la politica internazionale se ne sta occupando

A Radio Dolomiti, che potete ascoltare live in Piazza Duomo o in streaming sulla pagina Facebook, il 2 maggio si parlerà di cosa sta facendo la politica internazionale per la biodiversità con Cristiano Vernesi, Unità di Ecologia Forestale, Centro Ricerca e Innovazione, Fondazione Edmund Mach nell’appuntamento: “Il nuovo accordo quadro internazionale per la biodiversità: kunming-montreal global biodiversity framework”.

La Convenzione sulla Biodiversità Biologica è un organismo delle Nazioni Unite che si occupa, fra le altre cose, di redigere periodicamente un piano per la tutela e gestione sostenibile della biodiversità. Dei tre livelli della biodiversità – gene, specie, ecosistemi- quello genetico non aveva trovato adeguato riconoscimento. Anche grazie allo sforzo congiunto di una rete internazionale di cui Vernesi fa parte, si è arrivati per la prima volta ad includere la diversità genetica fra gli obiettivi principali. Vernesi racconterà non solo questo percorso ma anche le impressioni sulla partecipazione di un ricercatore alla COP15.

Il film per approfondire le sfide della convivenza tra uomo e lupo

“Lupo Uno” è un documentario, per la regia di Bruno Boz e Ivan Mazzon, che segue il monitoraggio di un gruppo di lupi lungo il corso di un anno. Ambientato in Veneto, queste testimonianze rivelano le difficoltà e le sfide della convivenza tra l’uomo e i grandi carnivori.

Vincitore del premio RAI come miglior documentario, ha colpito la giuria, fornendo uno sguardo sulla situazione odierna nella gestione di questi animali.

La mostra per comprendere la montagna

Inaugurata in occasione del Trento Film Festival, la mostra “Alps, comprendere la montagna” sarà ospitata fino al 25 febbraio 2024 a Le Gallerie di Trento.

L’esposizione punta l’attenzione sul mondo Alpino e sul rapporto uomo/natura. Lo fa attraverso un percorso espositivo che si concentra sulla storia delle comunità e delle popolazioni delle Alpi, sulla storia dell’alpinismo e della cinematografia alpina e sulle sfide per uno sviluppo sostenibile nei territori di montagna, in relazione non soltanto alla crisi climatica, ma anche agli obbietti dell’Agenda 2030.

Il racconto si articola attraverso 6 macroaree tematiche che individuano altrettante azioni: “Abitare le Alpi”, “Conquistare le Alpi”, “Governare le Alpi”, “Raccontare le Alpi”, “Rappresentare le Alpi”, “Lavorare le Alpi”. Accanto a queste, alcuni grandi exhibit si collocano al centro del percorso espositivo, portando in mostra il tema delle Dolomiti UNESCO e la storia del Club Alpino Italiano.

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