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Crediti immagine: Le Tan via Unsplash

5 libri sull'ambiente per saperne di più

Cinque libri sull’ambiente per capire meglio il Pianeta, cosa gli sta accadendo e il ruolo dell’uomo

Cambiare prospettiva sul mondo che ci circonda, scoprire il ruolo dell’uomo nell’ecosistema Terra. Comprendere cosa potrebbe accadere al Pianeta se l’uomo dovesse scomparire per sempre, all’improvviso. Cambierebbe davvero qualcosa? O forse non siamo così centrali come immaginiamo? Questi 5 libri ci aiutano a scoprire qual è il valore dell’ambiente, come l’uomo ha inciso su questo con la sua spinta evolutiva che per secoli ha visto nella natura un nemico da combattere. 

Oggi, con la crisi climatica imperante, è doveroso per tutti noi impegnarci sia in un cambio di mentalità che in una maggiore conoscenza delle regole che gestiscono questa unica perla blu che ci ospita e che ci ha donato la vita.

Libri sull'ambiente. 1) Gaia di James Lovelock

James Lovelock, inventore di strumentazioni fondamentali per la scoperta del ruolo dei clorofluorocarburi (CFC) nella distruzione dell’ozono stratosferico e protagonista di alcune missioni della NASA con l’obiettivo di analizzare l’atmosfera di Marte, rappresenta una di quelle persone capaci, grazie ai loro studi, di lasciare un segno indelebile nei campi del sapere. 

Proprio durante i suoi studi nasce il volume “Gaia”, che teorizza la Terra come un unico supeorganismo in cui le componenti viventi interagiscono con quelle non viventi per trasformare l’ambiente redendolo favorevole alla vita. Quanto da lui teorizzato è oggi alla base delle moderne Earth system science.

Il volume, con un tono divulgativo accompagna il lettore all’interno del “sistema Terra”, offrendo un’alternativa alle concezioni di chi vede la natura come una forza primitiva da sottomettere o conquistare; o di chi considera la Terra come una nave spaziale impazzita, che ruota senza meta nel cosmo.

2) Walden. Vita nel bosco di Henry David Thoreau

Un esilio volontario di due anni, due mesi e due giorni in un capanno di tre metri per cinque. È questa la scelta che compie Henry David Thoreau e che rivive attraverso le pagine di “Walden. Vita nel bosco”.

Walden è il nome di un lago, nel Massachusetts, sulle cui rive l’autore ha speso giornate in contemplazione della natura riflettendo sulla natura della società moderna, da cui ha cercato di allontanarsi. Le pagine evidenziano l’avidità, l’ipocrisia e l’asservimento ai dettami del capitalismo che si vivono nel mondo occidentale. Il libro, scritto nel 1854, è incredibilmente moderno e concreto. 

Nel testo si scopre un elogio dei classici della letteratura greca e latina, ci sono i rumori, tanti, se si fa silenzio, ci sono meditazioni sul valore della solitudine e soprattutto c’è una narrazione che mira a riportare l’uomo verso un rapporto più sano e profondo con la natura selvaggia. Non è un volume scientifico, ma un invito a tornare alle nostre radici, a svestirci dei panni della modernità per tornare a sentire sulla pelle il fresco del muschio, la sensazione della terra e della roccia. Il freddo, il caldo e il vento. La vita.

3) Qualcosa di nuovo sotto il sole di John R. McNeill

Un libro che, contrapponendosi alle parole che condensavano l’antica saggezza dell’Ecclesiaste, rivela fin dal titolo la radicale portata dei cambiamenti che l’uomo del secolo scorso ha introdotto nel mondo fisico. 

“Inconsapevolmente, il genere umano ha sottoposto la Terra a un esperimento non controllato di dimensioni gigantesche. Penso che, col passare del tempo, questo si rivelerà l’aspetto più importante della storia del ventesimo secolo: più della Seconda guerra mondiale, dell’avvento del comunismo, dell’alfabetizzazione di massa, della diffusione della democrazia, della progressiva emancipazione delle donne” scrive John R. McNeill. 

L’autore fonda la sua ricerca su una ricchissima documentazione, McNeill propone un’originale storia delle relazioni tra uomo e ambiente. Dalle foreste indonesiane all’aria di Londra, dalla caccia alle balene alle trasformazioni del clima, le nuove condizioni della Terra sono spesso la conseguenza non calcolata dei nostri modelli sociali, politici, economici e culturali. I sistemi che mantengono in vita il Pianeta non potranno perciò più essere considerati come un semplice sfondo per le vicende umane: l’integrazione tra storia ed ecologia è, a parere dell’autore, una esigenza pressante per il futuro.

4) Il mondo senza di noi di Alan Weisman

Guardatevi intorno, nel mondo d’oggi. La vostra casa, la vostra città. Il terreno circostante, con il manto stradale, e il suolo nascosto al di sotto. Lasciate tutto com’è, ma togliete gli esseri umani. Cancellateci, e osservate ciò che rimane. 

Come reagirebbe il resto della natura se all’improvviso si trovasse sollevata dall’incessante pressione che esercitiamo su di essa e sugli altri organismi? Quanto ci metterebbe la natura a recuperare il tempo perduto? A disfare le nostre monumentali città, i composti plastici, i rifiuti tossici? Riuscirebbe a cancellare le nostre tracce? E noi, con la nostra arte e le nostre creazioni, lasceremmo una traccia di qualche tipo, nel mondo senza di noi? 

Viaggiando attraverso le parti del mondo già «de-umanizzate», e avvalendosi della consulenza di esperti e di una scrittura sobria e coinvolgente, Weisman disegna il pianeta come sarebbe se un’epidemia o una catastrofe eliminassero per sempre gli esseri umani. E scrive un saggio che indaga il nostro impatto sulla Terra a ogni pagina, che i lettori e i critici hanno da subito avvertito come un punto di svolta.

5) Biodiversità di Edward O. Wilson

Teorico della sociobiologia, autore di libri formidabili sulle società delle formiche, sull’altruismo e sulla “fusione” tra scienze dure e arte e letteratura, sostenitore dell’idea per cui per salvare il pianeta sarebbe necessario trasformarne metà in riserva naturale, Edward Wilson è anche, secondo la ricostruzione più accreditata, l’inventore del termine “biodiversità”.

Se anche non fosse così, di sicuro l’entomologo statunitense è uno degli scienziati che più ha contribuito a diffondere il termine e a spiegarne la rilevanza e le implicazioni. In Biodiversità, libro tradotto in Italia nel 1999 da Sansoni, Wilson accompagna i lettori attraverso la lussureggiante e stupefacente diversità della vita sulla Terra, a partire dai batteri e dai virus per arrivare ai grandi superorganismi come le colonie degli insetti sociali e le foreste pluviali.

Il libro ha mantenuto intatta la capacità di suscitare meraviglia, non fosse altro per la grandezza del valore stimato delle specie viventi sulla Terra, che arriva a superare i 110 milioni.

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