Crediti immagine: Canva 

Le formiche: un superorganismo complesso che fa bene al bosco

Hanno da sempre affascinato l’uomo per la loro struttura sociale ben organizzata e basata sulla collaborazione dove le sfide vengono superate collettivamente.

Le formiche sono dei piccoli insetti imenotteri straordinariamente complessi con un importante funzione ecologica e ne esistono quasi 12.000 specie diverse in tutto il mondo. Si studia il loro modo di comunicare, l’organizzazione del nido e le loro strategie di sopravvivenza, per diverse applicazioni pratiche molto utili alla nostra specie. Ci si ispira alle regole del formicaio per ottimizzare le reti internet e gestire il traffico stradale mentre il loro modo di intrecciarsi con il corpo per resistere a una tempesta è fonte di ispirazione per progettare nuovi materiali.

Il superorganismo: la singola formica senza il formicaio non può esistere

Crediti immagine: Canva 

Le formiche sono insetti sociali, conosciuti per la loro organizzazione all’interno della colonia. Le loro comunità sono chiamate comunemente formicai, una matassa intricata di cunicoli irregolari e camere scavate nel suolo: entità molto complesse costituite da milioni di individui. Tutto lì dentro funziona perfettamente perché ognuno ha un suo compito ma senza nessun capo che controlla il cartellino!
La singola colonia viene definita dagli studiosi come un superorganismo perché è considerata un microcosmo ben organizzato ed efficiente come se fosse un singolo individuo con diversi organi e funzioni specifiche. Le formiche operano come un’unica entità coordinata con una divisione del lavoro strutturata che farebbe invidia a qualsiasi imprenditore di successo. All’interno si suddividono in caste e si distinguono tra operaie, soldati, maschi alati e regine alate. Se volessimo guardare alla singola formica distaccata dal resto, l’insetto perderebbe la sua funzione ecologica. L’unicità e singolarità del formicaio ha contribuito a quello che oggi è il livello evolutivo delle formiche. È emerso infatti, da studi sull’evoluzione di questi insetti che è proprio il risultato dei cambiamenti di comportamento di ogni singola parte della colonia ad aver portato al loro livello di intelligenza.
Nella colonia le operaie svolgono le principali attività come la ricerca del cibo, costruzione e pulizia del nido, la cura di larve e la difesa del territorio. Le regine sono responsabili della riproduzione e la produzione di uova. Mentre le formiche maschio alate, chiamate così perché partecipano al volo nuziale accoppiandosi con le giovani regine in media hanno una vita molto breve rispetto a tutte le altre. Quindi, possiamo immaginare le operaie come il cuore, il cervello e le viscere di un organismo e la regina come l’organo riproduttore. E chi decide chi sarà maschio alato o una formica operaia è l’ambiente, la temperatura ma anche la genetica, quantità e qualità del cibo durante l’allevamento.

Come comunicano le formiche? È questione di chimica

La comunicazione tra i componenti della colonia è qualcosa di affascinante e ancora oggetto di studio. Dalla ricerca del cibo, al combattimento contro un nemico fino anche al cordoglio per un’operaia deceduta, in un formicaio è tutta una questione di chimica! Il funzionamento del formicaio è il risultato di un particolare modo di comunicare, quasi magico. La formica agisce sulla base del puro istinto aiutata da un potente potere, quello della ricezione di sostanze chimiche chiamate ferormoni, proprio grazie alle loro antenne. A centinaia di stimoli chimici che vengono riconosciuti dalla singola formica, seguono sempre azioni ben precise. Le formiche lasciano tracce di particolari molecole mentre si muovono e quando per esempio ricercano il cibo queste servono a marcare il percorso o avvisare di situazioni di pericolo alle altre del gruppo. Per esempio, per difendersi le formiche producono acido formico (da cui il nome) che viene secreto da una ghiandola presente nell’addome che può essere spruzzato fino a un metro di distanza. Questa sostanza genera prurito anche nell’uomo. Ancora più sorprendente è ciò che succede quando una formica muore. Alla morte di una formica il nido va ripulito e una delle formiche operaie si occupa di trasportare fuori il cadavere impilandolo nel cumulo di rifiuti, proprio all’esterno del formicaio. Ma come fa l’operaia a capire se è viva o morta? No, non misura se c’è ancora il battito. Riconosce la morte di una formica dal particolare odore lasciato dall’acido oleico presente successivamente alla morte del piccolo insetto.

Crediti immagine: Canva 

Le formiche rosse del trentino e il loro speciale ruolo ecologico

In Italia esistono quasi 200 specie di formiche. Colonizzano principalmente le isole toscane e Pontine. Ma in Trentino Alto-Adige c’è una specie che crea nidi particolari. Questi sono delle piccole collinette costruite con aghi di pino e abete visibili, per esempio, molto chiaramente durante una passeggiata nei sentieri della val di Fiemme. Questi nidi sorgono in particolari punti del bosco o lungo le siepi e sono caratteristici per la loro dimensione e il fatto di essere fuori dal terreno. Siamo abituati a non vedere chiaramente i nidi di formiche o ad accorgercene solo mentre camminiamo, quando vediamo un brulicare di piccole macchie nere che si muovono indaffarate avanti e indietro lungo i sentieri di boschi o parchi. Ma nelle zone più fredde i formicai solitamente sono fuori dal terreno ed esposti principalmente a sud per una questione di temperatura. Le formiche odiano il freddo e sebbene riescano a sopravvivere anche in apnea sotto l’acqua per diverso tempo, non possono sopravvivere al gelo e alla siccità. Quindi il nido oltre che servire per tutte le attività della colonia risulta ancor più fondamentale per mantenere alla giusta temperatura e grado di umidità le larve e l’intero organismo.
Dentro quei nidi può davvero succedere di tutto. Questa specie ha una alimentazione basata principalmente su una sostanza zuccherina chiamata melata, prodotta dell’attività degli afidi. Le formiche mangiano davvero molto, quantità molto più grandi di quanto possiamo immaginare. Per la loro golosità, questa specie ha messo a punto un vero e proprio business di animali da reddito allevando all’interno del nido delle colonie di pidocchi, che ogni tanto, all’occorrenza diventano anche il loro pasto. Grazie alla loro alimentazione però svolgono un importante ruolo ecologico perché regolano le popolazioni di diversi artropodi come ragni, zecche e millepiedi. Le formiche rosse in Trentino sono molto preziose per tutto l’ecosistema bosco per una serie di benefici. Le autostrade costruite dall’intensa attività di ricerca del cibo e la formazione di cunicoli per costruire il nido favorisce una migliore struttura del terreno. C’è anche una stretta collaborazione con le piante che ne garantisce la loro diffusione. Infatti, durante il cammino dà e per il nido sono solite consumare i piccoli frutti carnosi del Galanthus nivalis (bucaneve) e rilasciare intanto lungo la strada i semi provvedendo così alla loro diffusione.
Le formiche sono tra gli insetti sociali più organizzati, dotati di una “intelligenza” differente, affascinanti da diversi punti di vista e ci hanno svelato le basi di una società caratterizzata da comportamenti complessi collettivi anche in assenza di un cervello dominante. Studiate da molto tempo, ancora oggi incuriosiscono scienziati e appassionati di natura che vogliono cercare di scoprire altre particolarità e meccanismi di questo complesso microcosmo.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp