Uomo e animali selvatici: più difficile la convivenza per il cambiamento climatico

Sovrappopolamento, emissioni e crisi climatica inaspriscono i conflitti tra uomini e animali, causando vittime sia da una parte che dall’altra.

“Riconoscere la connessione tra cambiamento climatico e conflitto uomo-fauna è essenziale per giocare d’anticipo. Questo la dichiarazione degli scienziati su un tema che, negli ultimi anni, si sta ritagliando uno spazio sempre più ampio quando si parla delle conseguenze della crisi climatica.

Gli episodi di scontri aumentano, e i motivi sono diversi, ma tutti riconducibili all’uomo. 8 miliardi di persone che si espandono, cercando nuovi spazi, modificando gli equilibri dell’ecosistema e il clima stesso e, così facendo, sottraendo spazio e risorse alla natura, invadendo gli habitat di flora e fauna, una fauna che si ritrova all’angolo, costretta alla lotta per sopravvivere.

La connessione tra cambiamento climatico e conflitto uomo-fauna evidenziata da uno studio recente

L’Università di Washington ha condotto una ricerca, pubblicata poi su Nature Climate Change, dove si evidenzia come le emissioni e l’emergenza climatica accrescano questi conflitti.

I ricercatori statunitensi partono dall’analisi di 30 anni di studi scientificievidenziando come, nell’ultima decade, le ricerche che collegano questi scontri al collasso climatico siano quadruplicate.

Le difficoltà dei contadini indiani nell’Uttarakhand con i leopardi, le cariche di elefanti nel Sud-est Asiatico, gli scontri in crescita da parte di grandi mammiferi come orsi polari, lupi e tigri, gli attacchi delle orche alle prue delle navi o, viceversa, le migliaia di cetacei uccise dal passaggio delle imbarcazioni.

Sono quasi 50 i casi di conflitto esaminati in tutti i continenti (tolto l’Antartide) in cui si notano cambiamenti comportamentali nella convivenza tra umano e fauna, e questo vale per tutte le categorie animali, dai grandi mammiferi agli uccelli, dai pesci ai rettili, fino agli invertebrati.

Una difficoltà necessaria nel rapporto uomo e animali selvatici

A causa di questi cambiamenti risulta sempre più difficile trovare acqua, cibo, habitat sani; questo vale sia per gli animali che per gli uomini, causando scontri da cui nessuno beneficia.

Nelle cause più comuni ci sono i cambiamenti di temperatura, dove le scarse precipitazioni giocano un ruolo importante, e dove, ad esempio, la siccità spinge i grandi felini al di fuori del loro habitat.

Briana Abrahms, biologa dell’università di Washington, spiega che sono rimasti sorpresi dal fatto che [questo fenomeno] sia così diffuso a livello globale. Finora non c’è stato il giusto riconoscimento sul fatto che il cambiamento climatico stia esacerbando questi conflitti: potremmo vedere nuovi conflitti in luoghi in cui non c’erano in passato, così come altri che si intensificano in zona già abituate a questi eventi.

Esiste una necessità, comunicano gli esperti, di lavorare per ridurre l’emergenza climatica ed elaborare strategie per ridurre e anticipare i conflitti dove è più probabile che si verifichino.

Il rapporto uomo e animali selvatici in Italia

In occasione del Wildlife Day, lo scorso 3 marzo, Legambiente ha sostenuto come nel nostro paese bisogni accelerare il passo nella tutela di flora e fauna, aggiornando norme e strategie, investendo risorse adeguate per frenare la perdita di biodiversità. Mancano solo 7 anni per centrare gli obiettivi del 2030”.

Ricordano, nel rapporto Natura selvatica a rischio in Italia, come ci sia la necessità di aumentare le aree protette, migliorare la collaborazione tra le diverse istituzioni e prevedere patti di collaborazione tra aree naturali protette e comunità locali.

Lo stesso WWF, poi, ricorda come sebbene le attività umane abbiano causato il degrado di foreste, praterie, terreni agricoli produttivi, oceani, fiumi, mari e laghi e circa 1 milione di specie siano sull’orlo dell’estinzione, la buona notizia è che abbiamo gli strumenti e le soluzioni per ridurre la perdita di biodiversità sulla Terra.

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