Crediti immagine: Kilian Jornet Instagram

Stop Rosebank, Kilian Jornet contro lo sfruttamento petrolifero delle isole Shetland

“La compagnia petrolifera statale norvegese Equinor vuole sviluppare Rosebank, il più grande giacimento non sfruttato nel Regno Unito” spiega il runner Kilian Jornet attraverso un post Instagram che lo mostra sulle sue amate montagne con in mano un cartello e un messaggio chiaro “STOP ROSEBANK”. “Produrrebbe più CO2 di quanto producano in un anno i 28 Paesi a reddito più basso del mondo. Alimenterebbe la crisi climatica e minaccerebbe le specie marine in via di estinzione”.

Sfida verde: Il runner spagnolo si unisce alle proteste contro l'industria petrolifera

Il runner spagnolo ha scelto di unirsi alle proteste che nelle ultime settimane stanno riempiendo piazze e strade del Regno Unito. La richiesta è diretta a Equinor, perché la compagnia decida di rinunciare al giacimento e al suo sfruttamento. “Stiamo percorrendo la strada dell’energia pulita rinnovabile che ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi climatici o stiamo percorrendo la strada del breve termine che significa nuovo petrolio e gas?” si è chiesto il consigliere delle Isole Shetland Greens Alex Armitage, tra gli organizzatori di alcune manifestazioni di protesta. “Parliamo sempre della transizione verso l’energia verde, dobbiamo accelerarla un po’” ha aggiunto un altro organizzatore. “Se ci impegniamo per il nuovo petrolio, sarebbe molto ipocrita: come puoi passare all’energia verde e poi passare al nuovo petrolio?”. Secondo le stime l’impianto estrattivo di Rosebank dovrebbe fruttare 300 milioni di barili di petrolio.

La protesta di Kilian Jornet

“Le Nazioni Unite e l’Agenzia internazionale per l’energia hanno avvertito che NON possiamo avere NESSUNA NUOVA espansione di petrolio e gas se vogliamo limitare il riscaldamento a 1,5°C, il livello più sicuro ancora possibile” continua Kilian su Instagram, spiegando le ragioni che l’hanno portato ad aderire alla protesta. “Il governo norvegese e quello del Regno Unito stanno ignorando la scienza del clima e i propri obiettivi climatici quando approvano nuovi progetti legati all’estrazione di combustibili fossili come Rosebank”. Il runner evidenzia come sia importante prendere una posizione subito e passare all’azione. “Una decisione su Rosebank potrebbe arrivare da un giorno all’altro. Ora è il momento di alzare la voce contro la distruzione e porre fine ai nuovi progetti legati ai combustibili fossili”.
“Paesi ricchi come la Norvegia e il Regno Unito devono assumersi la responsabilità del loro contributo alla crisi climatica, non continuare a trarre profitto dal petrolio e dal gas che distruggono il clima. I governi devono investire con urgenza in soluzioni reali alla crisi energetica e climatica come l’energia rinnovabile più economica”. Sono migliaia le persone che stanno protestando contro lo sfruttamento di Rosebank. “Per vincere abbiamo bisogno di tutti”, conclude Kilian.

 

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