Siccità diffusa, incendi e caldo estremo: le emergenze climatiche viste dai satelliti di Copernicus

Da un’occhiata ai grafici si può vedere come il colore rosso che incombe sul vecchio continente diventi sempre più scuro, con aumenti delle temperature e intensificazione degli eventi estremi sempre più frequenti

L’ultimo rapporto sullo stato del clima europeo arriva dai satelliti del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus, componente del programma spaziale finanziato dall’UE. Il rapporto, pubblicato pochi giorni fa, evidenzia le anomalie del 2022 comparate con quelle a partire dal 1991, e preannuncia un’estate rovente, con il più alto numero di giorni da “stress termico” ed emissioni ci CO2 tra le più alte degli ultimi 15 anni.

L' Europa si riscalda a una velocità doppia del resto del mondo

Nell’anno, il 2022, registrato come il più caldo di sempre, con una media di temperature di 1,4 gradi al di sopra della media, sulle Alpi sembra che i ghiacciai si siano ritirati per protesta, e in Norvegia, nelle isole Svalbard, si è toccata una differenza addirittura di 2,5 gradi di media.

Con le ore di sole che aumentano a vista d’occhio nel corso della giornata, si è anche visto che le concentrazioni medie attuali di anidride carbonica e metano hanno raggiunto i livelli più alti mai misurati; ciò fa riflettere sulla “pazza corsa” dell’Europa verso le alte temperature, che aumentano a una velocità doppia rispetto al resto del mondo.

Questo è il segnale più lampante del cambiamento climatico, supportato da dati per nulla rassicuranti: rispetto all’era preindustriale (1850-1900), negli ultimi 5 anni si è registrato un aumento delle temperature superiore di 2,2 gradi, di cui 1,4 gradi si sono aggiunti solo negli ultimi 30 anni.

«Comprendere le dinamiche climatiche in Europa è fondamentale per i nostri sforzi di adattamento e mitigazione degli impatti negativi dei cambiamenti climatici sul continente», spiega Carlo Buontempo, direttore del Copernicus Climate Change Service.

Fiumi scoperti per la mancanza di piogge e diminuzione di nevicate in tutta Europa

Se si volesse collegare un’immagine a questo fenomeno di siccità dovremmo immaginarci un continente a bocca asciutta, con la mancanza di piogge e la diminuzione di nevicate che hanno lasciato i fiumi scoperti, dove il 63% dei flussi è risultato sotto la media, mentre in alcune parti si è registrato un calo di 30 giorni di neve rispetto alle medie annuali.

C’è una slide, proiettata durante la presentazione del report, che mostra come la mancanza di neve e le alte temperature estive abbiano rimpicciolito i ghiacciai, con una perdita di 5 chilometri cubi di ghiaccio; in Svizzera, poi, la temperatura ha causato una perdita stimata del 6 per cento del volume di ghiaccio. Un’altra conseguenza della mancanza di piogge è che il suolo resta arido: il tasso annuo di umidità del suolo, infatti, è stato il secondo più basso dell’ultimo mezzo secolo.

«In Francia, Spagna, Germania e Slovenia si è registrato il più alto tasso di emissioni da incendi estivi degli ultimi 20 anni, con l’Europa sud-occidentale che ha visto alcuni dei più grandi incendi mai registrati in Europa».

Spostandosi in Groenlandia, le alte temperature registrate, unite alle piogge mai così imponenti, hanno di fatto cancellato la neve, oltre a far registrare temperature 8 volte superiore alla media e con episodi di ondate di calore, di cui una ha provocato lo scioglimento del 23% della Calotta polare.

Come contribuiscono le rinnovabili al cambiamento climatico?

Una delle conseguenze di quest’annata così calda è stato l’aumento di produzione di energia solare fotovoltaica, superiore alla media in quasi tutto il continente, che ha portato a un aumento dell’energia fotovoltaica incamerata. 

Diverso è il discorso per l’eolica: con il vento a una velocità media annuale nella norma, né più né meno di quella che ha soffiato sulla terra negli ultimi 30 anni.

Il clima influisce anche sulla richiesta d’energia; a inverni non molto freddi, come la stagione avuta tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, corrisponde un minore bisogno di energia per riscaldarsi; diversa la situazione per l’estate trascorsa, soprattutto nell’Europa meridionale dove, a causa del caldo estremo, la domanda di energia è stata superiore alla media, con un’altissima richiesta di sistemi di aria condizionata.

ULTIME NOTIZIE

Pensato dal regista Fisher Stevens, vede come voce narrante Leonardo Di Caprio, attore che da anni si batte per la tutela e la salvaguardia del Pianeta. 

Nel film Di Caprio si trova a discutere con importanti personalità riguardo alla crisi climatica che da anni affligge la nostra Terra. L’attore diventa quindi testimone e voce di un cambiamento che in tanti vogliono, un cambiamento necessario se non vogliamo essere vittime di un disastro ambientale senza pari.

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