Crediti immagine: Archivio Matteo Della Bordella

Pilastro est dell’Ogre, il maltempo ferma il tentativo di François Cazzanelli, Matteo Della Bordella, Symon Welfringer e Silvan Schüpbach

François Cazzanelli, Matteo Della Bordella, Symon Welfringer e Silvan Schüpbach costretti a rinunciare all’inviolato Pilastro est dell’Ogre a causa del maltempo

La spedizione diretta all’inviolato pilastro est dell’Ogre, condotta dagli italiani François Cazzanelli e Matteo Della Bordella, insieme al forte francese Symon Welfringer e allo svizzero Silvan Schüpbach, ha dovuto ridimensionarsi puntando l’attenzione a un obiettivo secondario, a causa delle avverse condizioni meteo. Dopo un mese di attesa, infatti, la migliore finestra di bel tempo che i quattro hanno avuto si è rivelata breve e irregolare, con pioggia, neve e uno zero termico altissimo, rendendo estremamente difficile e pericoloso il tentativo di scalata.
François Cazzanelli, rientrato in Italia con leggero anticipo rispetto ai compagni di spedizione, per ragioni di carattere lavorativo, ha spiegato in un’intervista a “Lo Scarpone” il notiziario del Club Alpino Italiano, che il maltempo ha impedito loro di fare progressi significativi fin dal primo giorno.

Crediti immagine: Archivio Matteo Della Bordella

Il tentativo al Pilastro Est

Dopo aver sfruttato una finestra di tre giorni per l’acclimatazione, i quattro hanno iniziato una lunga attesa. Per giorni, prima, e per settimane, poi, la meteo è stata semplicemente inclemente. Nessuna possibilità di muoversi dal campo base, poi la finestra. “All’inizio sembrava dovesse durare 4 giorni, poi si è man mano ridotta” ha spiegato Cazzanelli, evidenziando come abbiano comunque deciso di partire. “Ci siamo infilati nelle tende, carichi di aspettative per il giorno dopo, ma dopo pochissimo tutto è cambiato. Senza preavviso abbiamo iniziato a sentire l’acqua cadere copiosa sulla tenda”. Ma anche questo non è servito a demoralizzarli. Dopo aver atteso che la pioggia passasse i quattro hanno iniziato l’avvicinamento al pilastro, ritrovandosi ben presto a camminare sotto a una fitta nevicata che, aumentava a ogni passo, senza lasciare speranze.
Spossati dalle condizioni e in una zona a rischio valanghe alla fine gli alpinisti hanno deciso per un più saggio dietro front, sempre con la speranza di poter quanto prima provare una seconda volta. In realtà la meteo non avrebbe più offerto spazio per nuovi tentativi, almeno fino al rientro di Cazzanelli. Negli stessi giorni in cui la guida del Cervino rientrava verso Skardu lungo il ghiacciaio Baltoro, Matteo, Symon e Silvan si cimentavano infatti nell’apertura di una nuova via sul Baintha Kabata, un Seimila posto nelle vicinanze dell’Ogre. Però, per saperne di più su questa salita dobbiamo attendere il rientro degli alpinisti, che sappiamo essere entusiasti per il risultato raggiunto.

Crediti immagine: Archivio Matteo Della Bordella

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