- Settembre 4, 2023
- 8:02 pm
Dopo la frana di fine agosto, il Tunnel del Frejus è ancora interdetto ai mezzi pesanti. Italia e Francia hanno quindi deciso di slittare la chiusura del Traforo del Monte Bianco, i cui lavori sarebbero dovuti iniziare il 4 settembre
Si dovrà attendere ancora qualche giorno per sapere il destino del Traforo del Monte Bianco, che collega Courmayeur, Italia, a Chamonix, in Francia. Ieri, 4 settembre, sarebbero dovuti cominciare i lavori di manutenzione straordinaria, che manterranno il tunnel chiuso per ben 15 settimane (secondo il programma attuale, fino al 18 dicembre).
La chiusura del Traforo del Monte Bianco dipende dalla riapertura del Frejus dopo la frana
A stravolgere i piani, da mesi annunciati, è stata la frana che il 27 agosto ha travolto nel comune savoiardo di Saint-André i binari della ferrovia che collega Italia e Francia e un tratto dell’autostrada A43, costringendo alla chiusura ai mezzi pesanti del Tunnel del Frejus, tra Bardonecchia e Modane, in Savoia.
Per evitare di interrompere ogni collegamento via terra tra Francia e Italia, considerando che per il ripristino della linea ferroviaria ci vorrà almeno fino al 10 settembre, è stata costituita una commissione intergovernativa tra i due Paesi per gestire la complicata situazione, che sta avendo pesanti conseguenze sul traffico della zona.
In base alle previsioni sulla riapertura del Frejus, seguite al sopralluogo del 31 agosto scorso, il tunnel che collega il Piemonte alla Francia potrebbe tornare accessibile ai mezzi pesanti da venerdì 8 settembre. Questo significa che la chiusura del traforo del Monte Bianco per i lavori programmati potrebbe slittare alla settimana prossima.
Una decisione definitiva era attesa per ieri, 4 settembre, ma è stata rimandata, probabilmente a giovedì 7 settembre.
Si fa avanti l'ipotesi di rimandare la chiusura del Traforo del Monte Bianco al 2024
Il rischio che si vuole evitare è di posticipare troppo l’inizio dei lavori e di conseguenza avere il tunnel del Monte Bianco chiuso durante le festività invernali, ossia il momento di alta stagione del turismo della neve. Per questo motivo, sul tavolo c’è anche l’opzione di rimandare la manutenzione direttamente di un anno, all’autunno del 2024.