Torna il sole, ma rimane alto il rischio valanghe

Dopo giorni di forte maltempo il sole sta tornando a farsi vedere su Alpi e Appennini. La situazione però è tutt’altro che sicura. Continuano infatti a persistere condizioni di forte instabilità e alto rischio valanghe.

Le valanghe stanno funestando il Nord Italia in questo scorcio iniziale di marzo. Dopo Gressoney (Val d’Aosta), con seimila persone isolate da una slavina, e Racines (Alto Adige), dove è morto un giovane tedesco anche la val Passiria è stata interessata dal fenomeno, con un 16enne travolto e ucciso a Plan mentre sciava fuoripista.

Meteo in miglioramento

Le zone montane italiane sono influenzate da sistemi frontali che portano piogge e temporali sparsi, soprattutto in Nord Italia. Un’instabilità confermata dalle previsioni di numerosi istituti, che hanno segnalato schiarite sulle Alpi con residue nevicate sui settori occidentali, mentre in pianura si prevedono ulteriori piogge in graduale esaurimento da nord entro il pomeriggio. Nel Centro Italia, nell’arco appenninico, sono previsti residui piovaschi tra bassa Toscana e Lazio, con condizioni meteo più chiuse su Umbria e Abruzzo, dove sono attese pioggia e neve dai 1000/1300m di quota. Al Sud, il tempo resta caratterizzato da instabilità, con piogge e temporali intervallati da poche e brevi schiarite e neve sulle cime montuose.

Valanghe, su tutte le Alpi

La valanga a Gressoney rispecchia questo scenario incerto ed evidenzia i rischi associati a tali condizioni meteorologiche nelle zone montane. Francesco Valerio, sindaco di Gaby, altro comune interessato da questo episodio, ha confermato che non ci sono persone rimaste coinvolte, mentre il sindaco di Gressoney-Saint-Jean, Mattia Alliod, ha spiegato nella giornata di ieri che “la perturbazione continua a perdurare e si sta intensificando. La situazione è sotto controllo, monitorata con la commissione locale valanghe. Stiamo valutando precauzionalmente se chiudere dei tratti della strada regionale”.

La formazione di valanghe può essere innescata da diversi fattori, tra cui nuove nevicate, piogge e variazioni rapide delle temperature, che possono alterare la stabilità del manto nevoso. In particolare, la sovrapposizione di strati di neve con differenti caratteristiche di coesione e temperatura può creare punti di debolezza nel manto nevoso, aumentando il rischio di distacco e slittamento di masse nevose. Fenomeni, quelli degli smottamenti nevosi, sempre più frequenti negli ultimi anni, con il cambiamento del clima che sta portando ad anomalie nelle precipitazioni e a un innalzamento della temperatura, mettendo a dura prova gli ecosistemi montani.

I servizi meteorologici giocano un ruolo fondamentale nel monitoraggio di queste condizioni, fornendo informazioni storiche, in tempo reale e previsionali, essenziali per la gestione del rischio in situazioni di instabilità atmosferica. Soprattutto i bollettini valanghe, che è fondamentale saper leggere e interpretare. Si tratta di dati permettono di avere una visione completa e dettagliata della situazione meteorologica, contribuendo alla prevenzione e alla gestione delle emergenze in montagna.

Per mitigare i rischi legati alle valanghe, è fondamentale che escursionisti, sciatori e residenti nelle zone montane seguano attentamente le previsioni meteo e i bollettini di valanghe emessi dalle autorità competenti. Questi bollettini forniscono informazioni cruciali sul grado di pericolo valanghe, identificando le zone a maggior rischio e le raccomandazioni di sicurezza da seguire.

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