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Investire nelle montagne: 140 miliardi di Euro per le Green Community montane

140 Miliardi è la cifra stanziata nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza per sostenere finalmente le green communities delle montagne, comunità verdi in cui innovazione, transizione digitale ed ecologica si uniscono per valorizzarne i servizi ecosistemici che offrono e sfavorire lo spopolamento.

Green community montane

Per green community intendiamo una comunità fatta di persone e attività culturali, commerciali e turistiche. Una rete di collaborazioni tra territori ed enti locali su più livelli con l’obiettivo di definire piani di azioni condivisi e attuabili sul territorio per favorirne lo sviluppo. Hanno alla base tradizioni e culture e si uniscono per superare barriere burocratiche e amministrative comunali. Si definiscono comunità verdi perché la strategia è quella di definire best practices, progettare e pensare i comuni montani per essere resilienti alle conseguenze del cambiamento climatico. Con l’obiettivo di valorizzare i territori e le risorse presenti (come acqua, suolo, foreste) favorendone lo sviluppo.

Dalla legge per la green economy al PNRR

Il concetto di Green community viene proposto dall’Unione nazionale Comuni e Comunità Enti montani (UNCEM) già nel 2010 con i primi progetti pilota nel Sud Italia sostenuti dall’allora Ministero dell’ambiente. La riflessione portata da UNCEM era solo la base di partenza. Tutto è stato poi tradotto in quella che è una legge italiana sulla green economy, nella 221/2015 che definisce e regola le green communities. Tutto definito sulla carta ma nessuna azione economica consistente era stata messa sul tavolo davvero. 

Ora, con il PNRR il lavoro prosegue e cercando così di attuare l’articolo 72 della legge, che già definisce la Strategia nazionale per lo sviluppo della Green Community sul suolo italiano. Non un progetto o un programma. Una vera e propria strategia per le aree montane che impegna gli enti territoriali, non i comuni da soli. Una strategia che punta, nell’ottica della green economy a un piano di sviluppo dal punto di vista energetico, ambientale ed economico che tocca tanto per citarne alcuni punti: la gestione del patrimonio agro-forestale, lo scambio di crediti derivanti dalla cattura dell’anidride carbonica, la produzione di energia da fonti rinnovabili locali con la creazione di comunità energetiche.

Come ricorda Marco Bussone di UNCEM: “Le green community sono una misura per le montagne, la Strategia pensata è per la Montagna e richiede un impegno degli Enti montani, soggetti pubblici e privati che determinino un percorso insieme”.

140 Miliardi e 30 progetti

Le green community prendono uno spazio rilevante all’interno del piano visionario nazionale, sono stati stanziati circa 135miliardi di euro all’interno della missione I Rivoluzione Verde e transizione ecologica. Lo scorso maggio 2022 dalla ministra Mariastella Gelmini sono stati presentati i progetti pilota in cui si inizierà ad attuare la Strategia per la realizzazione delle prime green communitie. I progetti vedono coinvolti, il Piemonte con “Le Terre del Monviso” in cui viene rilanciato un progetto di housing sociale e implementazione di una comunità energetica, l’Abruzzo con il progetto il “Parco regionale Sirente Velino” che invece vuole il miglioramento dei processi di gestione delle risorse naturali, l’efficientamento edilizio e la creazione di una rete di mobilità. Ed infine il terzo progetto dal nome “Montagna del Latte” nell’appennino Reggiano punta al potenziamento di pratiche agricole sostenibili e mantenimento della biodiversità attraverso ad esempio l’allungamento delle rotazioni, erbai differenti e la semina a sodo.

I progetti selezionati da apposito bando sono 35 in tutto ma chiaramente l’obiettivo è andare oltre. L’applicazione degli obiettivi di realizzazione della green community è un percorso che si deve aprire a più comuni perché è una strategia appunto di crescita, inclusione e coesione per favorire un più efficiente uso delle risorse dei territori montani.

Green community: un’opportunità per lo sviluppo

Le green communities per come sono pensate sono un’opportunità per soggetti privati, pubblici e terzo settore. Tutti ne possono trarre vantaggio soprattutto per i piccoli Comuni o piccole imprese che possono ritrovare punto di legame con investimenti e prodotti che vengono realizzati sui territori. Di fatto la nuova strategia per le green community rilancia la Strategia delle Aree interne potenziandola puntando su organizzazione dei servizi e sviluppo locale ed uso delle risorse naturali.

Le comunità verdi montane sono aree in cui poter sperimentare e far diventare strumento di sviluppo, la valorizzazione e pagamento dei servizi ecosistemici ambientali di cui i beneficiari sono proprio i Comuni, le loro Unioni e le aree protette con si trovano sul territorio.

In ultimo, delle comunità con le caratteristiche descritte portano con sé anche innovazione digitale rendendo queste aree più smart, più all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e anche più attrattive.

E green è anche smart. I nostri Sindaci e Amministratori lo sanno bene. Senza reti non si fanno rinnovabili ed efficienza energetica, senza essere smart non si trasformano e rendono competitive la imprese forestali o dell’edilizia” commenta Marco Bussone.

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