Crediti immagine: Ski area di Solda. Foti via Wikimedia Commons
- Maggio 3, 2023
- 2:56 pm
Nuovo impianto a Solda bocciato dal Consiglio di Stato: incompatibile con i valori naturalistici
Lo scorso 18 aprile è stato accolto il ricorso presentato da nove associazioni ambientaliste che blocca la realizzazione della funivia con arroccamento sulla Punta del Coston e che, secondo le associazioni, avrebbe distrutto la morena sottostante.
Il Consiglio di Stato ha dato ragione alle associazioni ambientaliste: la realizzazione del nuovo impianto sciistico di Solda (BZ) è incompatibile con i valori naturalistici e paesaggistici tutelati dal Parco Nazionale dello Stelvio. “La Giunta provinciale abbandoni definitivamente questo progetto anacronistico” richiedono le associazioni, riguardo gli impianti sciistici di Ortler Ronda, a Solda (BZ).
La storia
Nel 2020 la Delibera della Giunta n. 106/2018 della provincia di Bolzano ha approvato l’iter per realizzare un nuovo impianto di risalita di 1310 metri di lunghezza e una nuova pista a Solda, in pieno Parco Nazionale dello Stelvio, a completamento del grande carosello sciistico Ortler-Ronda, con una portata di 550 persone all’ora.
A giugno dello stesso anno nove associazioni di protezione ambientale (CAI Lombardia, Fai, Federazione Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, Touring Club Italiano, WWF) hanno presentato appello alla sentenza del Tar n. 55/2020 della Provincia Autonoma di Bolzano.
Il 18 aprile 2023 il Consiglio di Stato ha accolto con sentenza il ricorso in appello degli ambientalisti, dichiarando che il progetto risulta “incompatibile con i valori naturalistici e paesaggistici tutelati dal Parco nazionale dello Stelvio”, nonché l’assenza della Valutazione Ambientale Strategica essendo zona di protezione speciale tutelata dall’Europa.
Ski area Solda: cosa pensano le associazioni
Poco più di una settimana dopo la sentenza, la Federazione Ambientalisti Alto Adige e Mountain Wilderness sono tornati a ribadire il concetto, come si riporta sulle pagine del quotidiano Il Dolomiti: “La costruzione della nuova funivia con arroccamento sulla Punta del Coston e la realizzazione di una nuova pista da sci avrebbero distrutto irrimediabilmente la morena sottostante. Uno degli ultimi ecosistemi glaciali delle Alpi sarebbe stato perduto per sempre. L’area ospita aquile reali, gipeti e pernici, che sarebbero stati disturbati dagli sciatori“.
“La Delibera della Giunta provinciale di Bolzano,” continuano le associazioni, “non teneva in alcun conto il dovere di tutela degli alti valori naturalistici dei siti Natura 2000 Ortler Madatschspitze e Ulten Sulden, tutelati dall’Europa e caratterizzati dalla presenza di sei differenti habitat, otto specie faunistiche elencate nella Lista Rossa delle specie animali minacciate in Alto Adige e, infine, di aree di importanza paesaggistica e naturalistica, dove si riproduce la pernice bianca e si registra la presenza dell’aquila reale e del gipeto”.
Anche la politica è tirata in ballo: “Il concetto Solda Senz’Auto è servito alla politica come foglia di fico per mascherare questa infrastrutturazione massiccia in un’area molto delicata. Infatti era già stato posto come condizione per la realizzazione dell’impianto Rosim nel 2014 dalla delibera della Giunta provinciale che autorizzava l’impianto, ma questo progetto non è mai stato realizzato. L’impianto Rosim, invece, è stato costruito“.
I prossimi passi
La sentenza del Consiglio di Stato ha annullato gli atti impugnati condannando la Provincia Autonoma di Bolzano e le Funivie Solda al pagamento in solido delle spese del doppio grado di giudizio.
“Ora, alla luce del cambiamento climatico in corso che può accelerare l’estinzione di alcune specie, chiediamo alla Giunta di accantonare definitivamente il progetto Ortler Ronda. Ricordiamo che lo scorso autunno la Giunta ha presentato la nuova proposta del Piano del Parco Nazionale dello Stelvio e il relativo Regolamento che recita: […] In presenza di comprovati vantaggi sociali ed economici sono consentiti nuovi impianti di risalita per nuove piste da sci autorizzate, purché inserite in un apposito piano strategico d’area […]” dichiarano ancora le associazioni.
La richiesta è quindi quella di cancellare questo passaggio che, tra l’altro, andrebbe a compromettere gli obiettivi climatici approvati. L’obiettivo è che l’Alto Adige diventi climaticamente neutrale entro il 2040. “La Giunta provinciale – chiudono gli ambientalisti – può ora dimostrare ancora una volta quanto sia seria la visione del Piano, respingendo chiaramente i progetti per una nuova pista da sci e un nuovo impianto di risalita nel Parco Nazionale dello Stelvio“.
[…] 8 Maggio 2023 0 […]