- Novembre 13, 2023
- 11:00 am
Cervino speed opening, questa gara non s'ha da fare
Forte vento e neve hanno portato all’annullamento del Matterhorn Cervino speed opening, previsto sulle piste di Zermatt-Cervinia. Piste realizzate portando in quota ruspe ed escavatori per movimentare la massa glaciale.
Troppa neve e vento hanno portato alla decisione di annullare la discesa libera di Coppa del Mondo maschile in programma per l’11 e 12 novembre sulle piste di Zermatt-Cervinia. Il famoso Matterhorn Cervino speed opening, che già era stato annullato nella stagione 2022/2023 e che negli ultimi mesi ha tenuto banco per la polemica riguardante lo sfruttamento del ghiacciaio ai piedi del Cervino che ha portato anche a un parziale blocco dei lavori.
Sembra quasi una beffa dopo l’annullamento della passata edizione, quella volta per mancanza di neve e per temperature troppo alte. Così i 68 atleti, rappresentanti 17 nazioni, che avrebbero dovuto sfidarsi sulla pista, sono rimasti in hotel, attendendo la decisione finale da parte dell’organizzazione, che alla fine ha comunicato la sospensione dell’evento. “La decisione di oggi è ancora una volta difficile, ma giusta perché la natura ha l’ultima parola” afferma Franz Julen, presidente del comitato organizzatore. “Mi dispiace per tutti coloro che hanno lavorato duramente per due anni a questo progetto innovativo. I preparativi per il prossimo fine settimana sono in pieno svolgimento e faremo tutto il possibile per poter organizzare le due discese femminili. Siamo gente di montagna e non ci arrenderemo facilmente”. Quindi, per l’inaugurazione della pista, si dovranno attendere i giorni del 18 e 19 novembre quando si dovrebbe tenere la gara femminile.
Nelle prossime settimane invece la Federazione internazionale Sci (FiS) dovrà decidere date e sedi per il recupero delle due gare maschili.
Un sorriso amaro
Qualcuno sorride, altri gioiscono, davanti alla gara annullata. Ma la realtà è che c’è ben poco di cui gioire. I lavori per la “costruzione” della pista hanno portato in quota escavatori e ruspe. Mezzi che hanno scavato il ghiacciaio, anche dove non sarebbe stato possibile farlo. Il tutto per rendere possibile un circo che sta assumendo dimensioni che prevaricano sia il mondo sportivo, si quello naturale. Un evento sportivo che pare essere nato con il motto “A ogni costo!”, poi fermato da vento e neve. E se gli organizzatori sono certi di non arrendersi facilmente, è pur vero che “la natura ha l’ultima parola”.