Trovata senza vita l'orsa F36, condannata dal Trentino all'abbattimento. I dubbi degli animalisti: è la seconda volta che accade, denunceremo

L’orsa F36 è stata trovata senza vita nella serata del 27 settembre in Val Bondone, in Trentino. Sull’animale pendeva un decreto di abbattimento dopo un “falso attacco” lo scorso luglio ai danni di due escursionisti 

Foto archivio orsa, via Canva
Foto archivio orsa, via Canva

Ancora una notizia di un’orsa morta. Questa volta si tratta di F36, il cui corpo è stato ritrovato la sera del 27 settembre in Val Bondone, nel comune trentino di Sella Giudicarie. Il Corpo Forestale si è attivato dopo che é scattato il sensore di mortalità di cui è dotato il radiocollare. Nella mattinata di ieri il recupero della carcassa, che è stata consegnata all’Istituto Zooprofilattico per gli accertamenti, anche perché non ci sono ipotesi sulla causa della morte.

Il decreto di abbattimento

Sull’orsa F36 c’era un decreto di abbattimento a causa di un “falso attacco”, così viene definita un’aggressione da parte di un animale finalizzata esclusivamente ad allontanare un potenziale pericolo per il proprio cucciolo. Lo scorso 30 luglio a Roncone due escursionisti si erano imbattuti nell’orsa mentre stava riposando con il proprio cucciolo, allarmata dalla potenziale minaccia alla prole li aveva inseguiti e aveva ferito uno dei due facendolo cadere da un albero sopra il quale si era rifugiato. All’impatto a terra dell’uomo, che gli aveva provocato un trauma toracico, l’animale se andò.

Nessuna attenuante per F36, che è stata ugualmente condannata all’abbattimento. “Il fatto che si tratti di un falso attacco non cambia la pericolosità dell’esemplare. Se non fosse stato per la prontezza atletica delle due persone coinvolte staremmo parlando con tutta probabilità di un’aggressione vera e propria” aveva al tempo dichiarato Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento.

Gli animalisti erano però riusciti, ricorrendo al TAR, almeno a sospendere l’ordine di abbattimento.

Il dubbi degli animalisti sulla morte dell'orsa

Ora proprio le associazioni animaliste avanzano dubbi sulla morte di F36.

Un fatto di una gravità inaudita che ripugna e colpisce le coscienze di tutti gli italiani e che, se dovesse essere confermata l’ipotesi del bracconaggio, ha una sola responsabile: la politica faunicida di Maurizio Fugatti” ha dichiarato in una nota la presidente nazionale Enpa, Carla Rocchi. “Dopo M62, F36 è il secondo orso condannato a morte dalla Provincia di Trento che viene trovato privo di vita. Aspettiamo che la magistratura faccia le dovute indagini, tuttavia riesce difficile, molto difficile, pensare a un incidente“, aggiunge Rocchi.

Mi appello al senso di responsabilità di tutti, politici, allevatori, agricoltori e associazioni di categoria: si abbassino i toni e si ponga fine alla guerra contro gli orsi, i lupi e tutti gli animali selvatici. La situazione sta fuggendo di mano, in Italia rischiamo un vero irreparabile biocidio” conclude la presidente annunciando che l’Enpa presenterà una denuncia alla Procura di Trento per uccisione di animali per fare chiarezza su quanto avvenuto.

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