Simone Moro: spedizione sul Lingtren. Cambio di quota per Winter Maestro

Simone Moro e Aymar Navarro partiti alla volta del Lingtren, Seimila poco conosciuto nella zona dell’Everest.

È già in cammino verso il campo base del Lingtren, Simone Moro. L’alpinista bergamasco, con all’attivo prime salite invernale su montagne di Ottomila metri, è partito pochi giorni fa per la sua nuova spedizione, diretta questa volta verso una cima di circa 6700 metri nell’area dell’Everest. Con lui il collega Aymar Navarro, forte freerider spagnolo. L’obiettivo, secondo quanto dichiarato, sarebbe quello di effettuarne la discesa con gli sci. I due si sono dati come tempo un mese, dopodiché sulle montagne della zona inizieranno ad arrivare i primi accenni di inverno, la stagione tanto cara a Simone che per la prima volta dopo molti anni decide per una spedizione diversa. Scende di quota e cambia obiettivo, ma anche stile.

Il Lingtren

Difficilmente un appassionato sciatore potrebbe immaginarsi a salire sul Lingtren senza portare un paio di sci. Dalla sua vetta parte infatti un pendio innevato che sembra quasi un invito a nozze per gli amanti delle curve.

Si tratta di una montagna alta 6749 metri, e tutti l’abbiamo vista almeno una volta nella vita. Se non dal vivo, sicuramente in foto. Dove? Al fianco dell’Everest, anche se non ci abbiamo fatto caso rapiti dalla mole di Everest e Lhotse. Dalla valle del Khumbu basta seguire la skyline delle montagne verso ovest per imbattersi in quel perfetto e attraente scivolo ghiacciato.

Si tratta di una montagna poco frequentata e per lo più ignorata, proprio per la vicinanza con i due colossi di oltre ottomila metri. Osservata, dagli occidentali, per la prima volta nel 1921, quando gli inglesi organizzarono la prima spedizione all’Everest, è rimasta inviolata fino al 1935.

A osservarlo in modo ravvicinato furono per primi George Mallory e Guy Bullock. Durante l’esplorazione dei fianchi della montagna alla ricerca della miglior via di salita si trovarono alle sue pendici, ma non la salirono proseguendo nell’esplorazione.

Nel 1935 invece Eric Shipton e Dan Bryant dedicarono del tempo a esplorare le cime circostanti l’Everest, violandone diverse. Tra queste anche quella del Lingtren, dove le cose non andarono tutte secondo i piani. Leggendo il resoconto della loro salita pare che in discesa Bryant si sia trovato in difficoltà a causa del cedimento di una cornice di neve mentre si muoveva lungo la cresta. Fortunatamente Shipton fu pronto e riuscì a trattenerlo impedendone la caduta. Una volta messo in sicurezza Bryant riuscì nuovamente a guadagnare la cresta per poi proseguire la discesa fino ai piedi della montagna.

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