Crediti immagine: Paolo Petrignani

“Scopare il mare” o pulire le montagne? Agostino Da Polenza risponde ad Alessandro Gogna

“Chi vuole dare una mano si faccia avanti, suggerendo cosa e come fare anziché compiacersi del sempre troppo poco fatto da altri”. A dirlo è Agostino Da Polenza, in risposta all’articolo scritto da Alessandro Gogna a riguardo della pulizia del Baltoro realizzata da EvK2CNR e dal personale del Central Karakorum National Park nelle scorse settimane.

Sorprendente l’antipatico pessimismo con il quale il blog, di un antico e blasonato alpinista e ambientalista, commenta l’articolo apparso su un quotidiano nazionale che, seppur con qualche imprecisione a volte grossolana, racconta la recente raccolta di immondizia sul ghiacciaio Baltoro e dintorni da parte di EvK2CNR e del personale del Central Karakorum National Park (CKNP).

E fa bene l’amico Alessandro Gogna a ricordare la sua spedizione di pulizia del Baltoro organizzata da Mountain Wilderness nel 1990 con Fausto De Stefani e Carlo Alberto Pinelli. Fu la prima ed ebbe il merito di avviare un’opera che portò attenzione al tema della salvaguardia dell’ambiente montano, anche in regioni e aree remote e delicate.

Stupisce però che non consideri che da quel gesto, come certamente dalla solida storia scientifica di Ardito Desio e dei suoi colleghi universitari che EvK2CNR ha riassunto negli ultimi 30 anni, ha portato alla realizzazione del Central Karakorum National Park. Un ente che oggi esiste e funziona, ha regole, gestisce oltre al rapporto tra la popolazione locale e il territorio anche l’afflusso dei turisti, trekkers e alpinisti, le quote versate da questi e dalle spedizioni per la gestione ecologica di un’area di circa 10.000 chilometri quadrati.

Tra le tante iniziative e progetti attuati, sono decine e vanno da canalizzazioni, riforestazione, valorizzazione di prodotti agricoli e dell’artigianato locale, collaborazioni con le Università per la formazione di personale ed esperti in gestione ambientale, da anni si è mantenuta viva la “raccolta di immondizia” lungo i percorsi che portano al K2, al Broad Peak, ai Gasherbrum.

Una scopa che pulisce il mare? Forse, come le migliaia di scope che in vario modo, intensità e impegno si prodigano lungo gli argini dei nostri fiumi, nelle periferie delle città, sulle spiagge marine e vallette montane. Scope che qualcosa hanno fatto e fanno concretamente. Se lo ricorda Gogna quando risalendo strade e sentieri alpini si trovava spesso immondizia in ogni anfratto? La situazione è notevolmente migliorata anche grazie alle migliaia di campagne di pulizia attivate, dalle organizzazioni più disparate, dal WWF alle scuole; anche se qualche sacca di resistenza sporcacciona persiste anche da noi. Sul Baltoro 80 tonnellate in più o in meno di immondizia levata di mezzo seppur in parecchi anni contano e l’esportazione avvia processi di sensibilizzazione dei locali e dei visitatori, di regolarizzazione di azioni di salvaguardia, che diventano con il tempo comportamenti virtuosi e norme.
Questa sensibilità ha certamente contribuito alla creazione del più grande parco naturale montano della Regione, il CKNP.
C’è molto ancora da fare? Si, moltissimo. Chi vuole dare una mano si faccia avanti, suggerendo cosa e come fare anziché compiacersi del sempre troppo poco fatto da altri.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp