Polemica in Alto Adige per il nuovo gestore del Rifugio Locatelli alle Tre Cime di Lavaredo: è “un italiano del Veneto. Intollerabile!”

L’assegnazione della gestione del rifugio Locatelli alle Tre Cime di Lavaredo ad Angelo Pintossi ha creato polemica in Alto Adige dove si contestano le sue origini non sudtirolesi

Un gran polverone ha travolto le Tre Cime di Lavaredo e nulla c’entra questa volta la fragilità della roccia delle Dolomiti. Piuttosto, una polemica che ha davvero del ridicolo.

La notizia è che Angelo Pintossi, titolare di un ristorante a Misurina e per 18 anni della Malga Rinbianco lungo la strada che porta sul versante di Auronzo al parcheggio delle Tre Cime, è ora il gestore del Rifugio Locatelli.

La polemica per le origini non altoatesine

Una buona cosa. E invece no. Apriti cielo. Un italiano del Veneto a gestire il rifugio Locatelli! “Intollerabile”. Ad alzare i toni è Sven Knoll, segretario della Süd-Tiroler Freiheit, che, come riporta l’ANSA, ha dichiarato: “È sconcertante assistere all’indifferenza con cui un altro pezzo della nostra identità sudtirolese viene svenduto”. E ancora: “Come può Kompatscher stare a guardare una cosa del genere? In qualità di governatore provinciale, avrebbe il dovere di avviare immediatamente una trattativa con il Cai affinché il rifugio ‘Tre Cime’ continui ad essere gestito da sudtirolesi”. “Il Drei-Zinnen-Hütte (com’è chiamato il rifugio in tedesco, ndr.) ha un enorme significato non solo storico, ma anche turistico, per il Sudtirolo. Se in futuro lì non si parlerà più il tedesco e il rifugio verrà gestito come gli altri del Cai in Italia, dove si fa solo self-service e non si mangia più al di fuori dell’orario dei pasti, allora ci sarà un danno turistico per il Sudtirolo” ha infine chiosato Knoll.

La risposta alla polemica

Una polemichetta sgradevole che ha l’aria di avere come unico scopo il fare caciara per farsi notare in vista delle prossime elezioni provinciali che si terranno a Bolzano il 22 ottobre.

Per fortuna c’è la concretezza e il buon senso montanaro a rimettere le cose nel giusto ordine e prospettiva.

La politica e la montagna sono due mondi diversi tra loro…” ha commentato al Corriere delle Alpi Hugo Reider, la cui famiglia ha gestito il Rifugio Locatelli per ben 75 anni, fino alla scorsa stagione. “Sono stanco, ho fatto il mio tempo e non ho più le forze per correre a questi ritmi. D’accordo con il Cai di Padova abbiamo deciso di andare avanti fino alla fine della stagione 2023. Con la fine dell’anno scadrà il mio contratto e dal primo gennaio 2024 il rifugio Locatelli avrà una nuova gestione” ha affermato Reider, che parlando del suo successore lo ha definitopersona brava e preparata, che conosce bene la montagna”.

Un po’ più di irritazione da parte del Cai di Padova, proprietaria del rifugio Locatelli e che ha indetto il bando di assegnazione. “Il nuovo affittuario è nato in Trentino” ha sbottato Gianfranco Munari, che sul Gazzettino ha anche dichiarato: “Angelo e i suoi familiari sono le persone giuste per portare avanti nel prossimo triennio il rifugio Locatelli, il nostro fiore all’occhiello da 9.000 pernottamenti all’anno. Alla manifestazione di interesse avevano risposto in sei, al bando in quattro, di cui tre altoatesini, che però avevano poca esperienza o hanno presentato offerte più basse. Questo partito cerca di screditarci, ma noi l’avevamo scritto chiaramente che la scelta sarebbe avvenuta ‘a insindacabile giudizio del Cai di Padova’, quindi non vedo quale sarebbe lo scandalo”. Questione chiusa, almeno fino al prossimo sondaggio elettorale.

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