Piolet d’Or 2023, ecco le salite più significative

L’organizzazione del Piolet d’Or, la massima onorificenza in campo alpinistico, ha reso noto l’elenco delle salite più significative effettuate nel 2022. Molte le realizzazioni italiane tra le 53 scalate individuate.

È stato reso noto, da parte degli organizzatori del Piolet d’Or, l’elenco delle salite più interessanti e significative effettuate nel 2022. La consegna dell’onorificenza è prevista a Briançon (Francia), tra il 14 e il 16 novembre. Parliamo dell’oscar dell’alpinismo, la massima onorificenza concessa in questo campo alle salite e agli scalatori che si sono distinti per stile e visionarietà.

Non tutte le salite candidate riceveranno il premio, i cui risultati saranno scelti da parte di una giuria selezionata composta da esperti alpinisti, come lo sloveno Aleš Česen, l’ucraino Nikita Balabanov, lo spagnolo Martin Elias, l’americano Jack Tackle e il giapponese Genki Narumi. Senza dimenticare le due donne protagoniste della giuria di quest’anno: la tedesca Ines Papert e la francese Lise Billon. La compilazione della preliminare lista di ascensioni è stata affidata a Lindsay Griffin e Dougald MacDonald dell’American Alpine Journal e a Rodolphe Popier, del Club Alpino Francese. 53 le salite prese in considerazione, tutte di altissimo livello. Molti anche gli italiani in lizza per ricevere l’onorificenza.

Italiani

  • Alessandro Baù, Leonardo Gheza e Francesco Ratti per la prima salita di Refrigerator Off-Width (7a, A2 and M5) sulla parete est dell’Uli Biaho Great Spire (5594 m) compiuta tra il 22 e il 23 luglio 2022.
  • Matteo Della Bordella, Matteo De Zaiacomo e David Bacci per la prima salita di Brothers in Arms (1.200 m, 7a A2 C1 90°) sulle pareti est e nord del Cerro Torre (3128 m). I tre alpinisti hanno completato il progetto iniziato da Della Bordella insieme a Matteo Bernasconi e Matteo Pasquetto due anni prima. Nella parte alta hanno seguito Tomás Aguiló e Korra Pesce, che stavano completando una nuova via, poi chiamata “La Norte”. Per due tiri hanno utilizzato le corde fissate da questi due alpinisti per muoversi velocemente in una zona pericolosa. Una squadra guidata da Della Bordella ha successivamente preso parte al salvataggio di Aguiló, travolto da una scarica di sassi e ghiaccio durante la discesa insieme al compagno Pesce, per cui non c’è stato nulla da fare
  • François Cazzanelli, Francesco Ratti ed Emrik Favre per la prima invernale e seconda salita integrale della via Padre Pio, Echelle vers le Ciel (1300m, 41 tiri, 7b, 6c obl) lungo la parete sud del Cervino. I tre hanno compiuto l’ascensione tra il 27 e il 29 febbraio 2022.
  • Ancora François Cazzanelli, questa volta in cordata con Jerome Perruquet e Stefano Stradelli, per l’apertura di “Essere o non essere” (550 m, AI5 M7 85°) sul Breithorn Centrale. Salita effettuata il 13 ottobre 2022.
  • Alla prima salita di Triplo Zero (600m, 13 tiri, AI4+ M7), aperta il 1 dicembre 2022 da François Cazzanelli, Francesco Ratti e Jerome Perruquet sulla parete est della Cresta Albertini (Punta Margherita, Grandes Jorasses). Si tratta della terza nomination per Cazzanelli, della seconda per Ratti e Perruquet.
  • Simon Gietl per la prima traversata completa della cresta principale del Catinaccio in solitaria ed in inverno: otto cime, 17 km e 5.000 m di dislivello fino al VI. Traversata compita tra il primo e il 3 marzo.
  • Alla prima salita in free solo di Moulin Rouge (385 m, 11 tiri, 7b+) sulla Roda di Vael (Catinaccio), realizzata in 1 h 5’ da Jonas Hainz il 20 giugno 2022.
  • Alla nuova via Goodbye Innsbrooklyn (800 m) aperta da Simon Messner e Martin Sieberer il 24 marzo 2022 sulla parete nord-ovest dello Schrammacher (3410 m).

Le altre salite

  • Prima salita della parete nord-ovest (1.800 metri, AI5) del Karun Koh (6977 metri), Montagne Ghujerab, dal 20 al 21 settembre 2022, ad opera di Kazuya Hiraide e Kenro Nakajima (Giappone). Discesa lungo una via precedentemente percorsa.
  • Prima salita del Pumari Chhish East (circa 6.850 metri), Hispar Muztagh, attraverso “The Crystal Ship” (1.600 metri, 6b A2 M7) sulla parete sud e la cresta superiore ovest, dal 25 al 29 giugno, da parte di Christophe Ogier, Victor Saucède e Jérôme Sullivan (Francia). Discesa lungo una via precedentemente percorsa.
  • Prima salita dello Shaue Sar (6.653 metri), Hispar Muztagh, tramite la parete nord e la cresta nord-est (2.000 metri dal campo avanzato, 85°), il 27 maggio, ad opera di Philipp Brugger e Lukas Waldner (Austria), e Tomas Franchini (Italia).
  • Prima salita della Gulmit Tower (5.810 metri), Batura Muztagh, attraverso le pareti sud e ovest (450 metri di canale a 50°, seguito da 350 metri di roccia ripida e misto), il 27 giugno, da parte di Fabian Buhl (Germania) e Will Sim (Regno Unito), con l’approccio e la partenza dalla montagna (da e per Karimabad in una finestra meteorologica di 36 ore) in parapendio. Il loro approccio dalla parte meridionale, che richiederebbe quattro-cinque giorni a piedi, è considerato troppo ripido e pericoloso per i portatori carichi.
  • Prima salita della Peak Guillem Aparicio (circa 5.700 metri) nella valle di Shafat tramite “Txoria Txori” (740 metri, 7a+) il 14 agosto, da Tasio Martin e Marc Toralles (Spagna). Discesa lungo una linea adiacente in 15 calate da 60 metri.
  • Prima salita della Kirti Nose (circa 4.950 metri), Gangotri, sopra il ghiacciaio Kirti Bamak, tramite “Between two Parties” (400 metri, 7b A3) sulla parete sud, da parte di Jonas Schild, Andy Schnarf e Stephan Siegrist (Svizzera). Salita in quattro giorni con corda fissa.
  • Prima salita della vetta est del Barnaj II (6.303 metri), Zanskar, tramite “Seracnaphobia” (1.500 metri, ED M5 AI4) sulla parete nord, il 7 e 8 ottobre, da Matt Glenn, Callum Johnson e Tom Seccombe (Regno Unito). Discesa lungo una via precedentemente percorsa.
  • Seconda salita della parete ovest del Changabang (6.864 metri), Garhwal, da parte di Daniel Joll (Nuova Zelanda), Kim Ladiges e Matt Scholes (entrambi australiani). Hanno utilizzato uno stile ibrido tra capsule e alpinismo per scalare i 1.300 metri di percorso a 5.10 C1/C2 M5 WI4, completando l’ascesa finale dall’24 aprile al 3 maggio. La via comprendeva circa 40 tiri, di cui 15-20 erano diversi rispetto alla via originale di Boardman-Tasker del 1976.
  • Prima salita della Phaalkan Meenar (5.602 metri), Gangotri, tramite “Gangotri Gambling” (600 metri, 6c+ M6 A0) sul pilastro sud-ovest e la parete sud, dal 14 al 16 ottobre, da Ondrej Húserka e Wadim Jablonski (Polonia). Discesa lungo una via precedentemente percorsa.
  • Prima salita del Peak 6192 metri, Langtang Himal, tramite la parete ovest (650 metri, TD+ M4 WI5+ 90°), dal 19 al 20 ottobre, da Esteban Mena e Joshua Jarrin (Ecuador), e Roberto Morales (Colombia). La via era stata precedentemente scalata nel 2014 fino a 100 metri sotto la cima. Discesa lungo una via precedentemente percorsa.
  • Prima salita della parete nord-est del Kang Karpo (detto anche Ripimo Shar, 6.646 metri), Rolwaling Himal, tramite “Tiny Changes” (1.200 metri, TD+ M5 AI4), dal 5 al 6 novembre, da Ethan Berman e Maarten van Haeren (Canada). Discesa lungo la via con calate e discese in arrampicata libera.
  • Prima salita della Jugal Spire (6.563 metri), Jugal Himal, tramite “The Phantom Line” (1.300 metri, ED) sulla parete nord, dal 25 al 29 aprile, da Tim Miller e Paul Ramsden (Regno Unito). Attraversamento della montagna e discesa da un terreno precedentemente non scalato.
  • Prima salita della parete nord-ovest (900 metri, M5 AI4) del Kangshung Nup (6.043 metri), Mahalangur Himal, dal 21 al 23 aprile, da Takashi Tani e Toshiyuki Yamada (Giappone). Attraversamento della montagna.
  • Prima salita del Chumbu (6.859 metri), Mahalangur Himal, tramite “The Last Flight of the Falcon” (circa 1.150 metri, TD+) sulla parete ovest, dal 27 al 29 ottobre, da Jaroslav Bánský, Radoslav Groh, Petr Kejklíček e Zdeněk Hák (Repubblica Ceca). Attraversamento della montagna per scendere lungo la cresta sud precedentemente non scalata e la parete sud-sudovest.
  • Prima salita della parete ovest e poi della cresta sud-ovest del Tengi Ragi Tau Southeast (detto anche Phamlahaka, 6.141 metri), Rolwaling Himal, tramite “Screaming Barfies”
  • Prima salita di Sea Barge Circus (900m, 5.11+) sulla parete affacciata a nord-ovest di Qaersorssuaq, nota anche come Sanderson’s Hope, in Groenlandia Occidentale. Questa è stata anche la prima salita libera della parete ed è stata scalata in parte con corda fissa, quindi in stile “capsule”, dall’5 al 24 agosto da Jacob Cook, Zack Goldberg-Poch, Bronwyn Hodgins, Jaron Pham, Angela Vanwiemeersch e Kelsey Watts (tutti del Canada, tranne Vanwiemeersch dagli USA e Cook, che è del Regno Unito/Canada). Le tre donne hanno compiuto la prima salita di Time is a Construct (400m, 5.11 A2) sulla Red Wall, parete est di Agparssuit, in una spedizione di 50 ore, il 1-2 agosto.
  • Prima salita di Ingmikortilaq (1.150m direttamente dal mare), Renland, via cresta nord-est (5.11- X) ad opera di Hazel Findlay (Regno Unito) e Alex Honnold (USA). Corde fisse fino a metà altezza per scopi di ripresa. Inoltre, prima salita della Pool Wall (13 tiri, 5.12c), Edward Bailey Glacier, Renland, da parte di Findlay, Honnold, Aldo Kane e Mikey Schaefer. Corde fisse per consentire al team, compresi due scienziati, di accedere alla calotta di ghiaccio di Renland e condurre esperimenti legati al clima.
  • Prima salita di Via Sedna (780m di scalata, 16 tiri, 7b+ A1) sulla parete est del Northern Sun Spire (1.527m), Renland, da parte di Capucine Cotteaux (Francia), Caro North (Svizzera) e Nadia Royo (Spagna). Fissate 300m di corda e raggiunta la cima della parete il 7 agosto. Via discendente.
  • Prima salita di Ikinngut Toquukut Qimagunnikoq (Per gli Amici Perduti, 1.000m, 27 tiri, 6c/6c+) sulla parete est di Tininnertuup IV (1.725m), Fiordo di Tasermiut, Groenlandia Meridionale, il 13 luglio, da Fabian Hagenauer e Thomas März (Germania). Inoltre, prima salita diretta della cresta nord-est (900m, 6c) di Hermelnbjerg (1.912m) dalla stessa coppia.
  • Prima salita di The Shaft of the Abyss (ca 1.200m, M5 A0 AI5 90° di neve), una via diretta sulla parete est di Golgotha (2.725m), Montagne della Rivelazione, dal 23 al 25 marzo, da Clint Helander (USA) e Andreas Marin (Colombia/USA). Discesa lungo la via della prima ascensione sulla parete sudest tramite calate.
  • Prima salita di Thunderstruck (1.200m, 33 tiri, A3+ 6c) sullo sperone est di Kichatna Spire (2.739m), Catena di Kichatna, da parte di Mark Thomas e Mike Turner (Regno Unito). Corde fisse dal 28 maggio al 5 giugno, poi “capsule” fino alla cima, l’8 giugno.
  • Prima salita del contrafforte ovest-sudovest del Monte Hunter (Begguya, 4.442m), Catena Centrale dell’Alaska, via Full Moon Fever (1.800m fino alla cima sud, M7, AI4 A1), poi traversata alla cima principale (nord) e discesa lungo la cresta ovest e il canale Ramen, dal 13 al 17 maggio, da August Franzen e Clint Helander (USA).
  • Prima salita di The Pace of Comfort (950m, 5.10 A3+ M6 70°) sulla parete nord-ovest di Kichatna Spire (2.739m), Catena di Kichatna, dal 23 al 26 maggio, da David Allfrey, Whit Magro e Graham Zimmerman (USA).
  • Prima salita di Techno Terror (1.100m, M7+ R A0 AI6) sulla parete ovest del Pyramid Peak (2.613m), Montagne della Rivelazione, dall’9 al 10 aprile, da Matt Cornell e Jackson Marvell (USA). Discesa tramite cresta nord.
  • Nuova via parziale – MikroKozmik Variations (1.062m, M5 A4+) – sul Braccio del Sole Polare, Isola di Baffin, da Marek Raganowicz (Polonia), in solitaria. Quindici tiri nuovi per unirsi a Superbalance, poi 11 tiri su questa via fino alla cima del Braccio del Sole. Sette giorni ad aprile per fissare le corde sulla sezione inferiore, poi 35 giorni sulla parete usando due campeggi portatili.
  • Prima salita del contrafforte nord-ovest (1.200m, 5.11-) del Monte Temple (3.543m), Rockies, scalata in un giorno da Ryan Richardson e Dane Steadman (USA). Discesa relativamente semplice attraverso le rocce.
  • Prima salita della parete nord-est (900m, 5.10-) di Oubliette Mountain (3.070m), Rockies, proseguendo verso sud lungo la Traverse delle Parapet Peaks, passando per Parapet Peak (3.031m) e concludendo con la prima salita della cresta nord (315m, TD- 5.6) di Bennington Peak (3.260m). Discesa verso sud. Scalata il 12-13 agosto da Shep Howett e Sam Wall (Canada).
  • Prima salita della parete est del poco frequentato Hualcan (6.122m), Cordillera Blanca, tramite Fango Fiesta (1.150m, ED M5 60-85°), dall’8 al 9 luglio, da Andrej Jež, Anja Petek (Slovenia) e Aritza Monasterio (Spagna/Perù). Attraverso la cima e discesa lungo la cresta sud.
  • Prima ascensione libera, e prima alla cima, di Suerte Integral (1.100m, 5.13a M7 WI6+) sulla parete sudest e lo sperone est di Jirishanca (6.125m), Huayhuash, dal 21 al 24 luglio, da Vince Anderson e Josh Wharton (USA).
  • Prima salita della parete est di Siula Grande (6.344m), Huayhuash, tramite Anima de Corall (1.100m, 7b A3 M6 AI5) dal 11 al 16 luglio, da parte di Bru Busom e Marc Toralles (Spagna). Discesa lungo la via della prima ascensione tramite calate.
  • Prima salita di Reino Hongo (1.000m, M7 AI5+ 90°) sullo sperone sud-sudest di Jirishanca (6.125m), Huayhuash, dal 21 al 24 luglio, da Alex Berg e Quentin Roberts (Canada). Discesa lungo lo sperone est e la parete sud-sudest inferiore.
  • Prima salita della parete sud-ovest di Pumahuacanca (5.563m), Cordillera Blanca, tramite One Push (1.000m di scalata, UIAA V M7 85° di ghiaccio), il 1 luglio, da Eneko e Iker Pou (Spagna) e Micher Quito (Perù). Attraversamento della cima e discesa lungo la parete nord-est.
  • Prima salita della parete nord di Cerro Catedral (2.168m), Torres del Paine, tramite Dos Hermanos (800m 5.11+ A0), dal 18 al 19 gennaio, da Cristóbal e Juan Señoret (Cile). Venti tiri con tre chiodi di protezione. Discesa tramite calate.
  • Traversata completa da ovest a est del Gruppo la Paz (quattro cime principali), Cordillera Riesco, tramite Ayeyama Wesqar (1.000m, 5.11-), dal 21 al 23 febbraio, da Antar Machado, Hernán Rodríguez (entrambi Cile) e Sebastián Pelletti (Australia).
  • Prima salita del Cuerno Este del Paine (2.000m), Torres del Paine, tramite Vacaciones Metamorficas (600m, 5.11-, protezioni naturali) sulla parete nord, con gli ultimi 300m su roccia nera marcia difficile da proteggere. Scalata il 18-19 gennaio da Pepo Jorado (Ecuador), Romano Marcotti (Cile) e Sebastián Pelletti (Australia). Discesa tramite cresta nord.
  • Prima salita in stile alpino, in invernale, dell’intera via Harlin del 1966 (1.800m, ED3/4) sulla parete nord dell’Eiger, dall’12 al 16 gennaio, da Léo Billon, Sébastien Ratel e Benjamin Védrines (Francia). Il trio ha anche compiuto una quasi-salita libera della Directe de l’Amitié sulle Grandes Jorasses e la prima ascensione in un giorno della Via Cerruti-Gogna sulla Zmutt Nose del Cervino.
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