Olimpiadi-invernali

Olimpiadi 2026, l’allarme di Cipra Italia sulla poca sostenibilità

Sotto la lente dell’associazione la nuova pista di bob a Cortina per le Olimpiadi 2026, giudicata inutile e costosa “Dagli iniziali 60 milioni di euro previsti potrebbero essere superati i cento”

L’allarme viene lanciato da Cipra Italia: sulle Olimpiadi 2026 c’è poca trasparenza e la sostenibilità pare sempre più di contorno. È questo il pensiero della realtà alpina che sta analizzando la preparazione dei Giochi invernali che si terranno fra tre anni tra Milano e Cortina d’Ampezzo, coinvolgendo, di fatto, parte dei territori di Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige. Sotto la lente del comitato italiano di Cipra c’è, in particolar modo la nuova pista di bob a Cortina. Secondo l’associazione è stato inutile il tavolo di confronto con la Fondazione Milano – Cortina, tavolo che, infatti, la Cipra decide di abbandonare. “Dopo aver bypassato la Vas, la Valutazione ambientale strategica, con il voler ad ogni costo costruire la nuova pista di bob a Cortina si perde un’altra occasione per dare una parvenza di sostenibilità ai Giochi – fanno sapere dall’associazione tramite una nota –.

Sostenibilità non è greenwashing

La Vas nazionale, più volte richiesta dalle associazioni ambientaliste, con relativa contestuale Vinca (Valutazione di Incidenza) di competenza del ministero dell’Ambiente, prevista anche dalle direttive europee, non è stata eseguita, così come la sostenibilità dei Giochi, tanto decantata nel dossier di candidatura, è ridotta oggi a poco più che greenwashing”. L’altra opzione avrebbe riguardato l’utilizzo di un impianto esistente come quello della vicina Innsbruck. “Poteva voler dire risparmiare ingenti somme di denaro pubblico – prosegue la nota –: dagli inizialmente previsti 60 milioni di euro si è arrivati a 85 e non è da escludere che a consuntivo si possano superare i cento. Soldi che sarebbero potuti essere utilizzati per migliorare i servizi al territorio e sostenere nuove forme di sviluppo in aree marginali del Bellunese.

Oltre che evitare un ulteriore impatto ambientale e paesaggistico per un territorio già fortemente sottoposto alle pressioni dell’industria del turismo e delle varie infrastrutture necessarie allo svolgimento dei Giochi del 2026”. Sull’operazione c’è il benestare del presidente del Veneto Luca Zaia, del ministro dello Sport Andrea Abodi e del Coni. “Non importa se verrà utilizzata per pochissimi giorni e che altrettanto pochi siano gli atleti che praticano questa disciplina in Italia – sostengono i vertici Cipra –. L’esperienza di Torino 2006, con l’analoga infrastruttura abbandonata dopo pochi anni a causa degli ingenti costi di gestione e lo scarso utilizzo, non ha insegnato niente.

Impianti già esistenti

La disponibilità della pista di Innsbruck non va vista come contrapposizione a Cortina, ma come opportunità di collaborazione tra territori vicini”. Proprio per questo motivo Cipra si augura che tutti i soggetti coinvolti – dal Cio, al Coni, alla Fondazione Milano – Cortina agli enti locali del territorio – possano ancora collaborare per trovare la miglior soluzione in termini economici ed ecologici ad uno dei maggiori problemi generati dall’evento olimpico. Analogamente, però, si domanda se sia davvero il caso di spendere ingenti quantitativi di denaro pubblico per la pista di pattinaggio di Baselga di Piné (in Trentino) quando già esiste a Torino un impianto, l’Oval Lingotto, realizzato per ospitare le stesse discipline in occasione dei Giochi del 2026.

Mancanza di trasparenza

“Preoccupa non poco la mancanza di informazioni sulle modalità di progettazione e realizzazione delle infrastrutture e delle opere connesse e su questo va denunciata la mancanza di trasparenza da parte della Società Infrastrutture Milano Cortina 2020 -2026 e della Fondazione Milano Cortina, quest’ultima non va oltre qualche pennellata di verde su aspetti marginali dei Giochi, ma nulla lascia trapelare sui grandi progetti infrastrutturali, dagli impianti sportivi agli interventi sulla viabilità – spiega Vanda Bonardo, presidente di Cipra Italia –. Emblematico l’ultimo incontro durante il quale abbiamo chiesto espressamente di conoscere i progetti riguardanti l’innevamento artificiale. La risposta è stata ridotta ad una descrizione tecnica sull’efficienza dei cannoni da neve. Nulla ci è dato sapere sulla Società Infrastrutture Milano Cortina 2020 – 2026 e sui relativi progetti che sta sviluppando. Pertanto, vista l’inutilità di questi incontri riteniamo non sia più opportuno parteciparvi”.

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