Matteo Della Bordella monte Fitz Roy 1

Monte Fitz Roy: spedizione a sorpresa per Della Bordella?

Monte Fitz Roy? Il Ragno di Lecco è in Patagonia insieme a Leonardo Gheza per una nuova impresa
“Abbiamo in mente un progetto, ma al momento preferiamo non svelarlo”

I suoi Ragni definiscono l’obiettivo nell’area del monte Fitz Roy “un mistero”. Il gruppo alpinistico lecchese, che conosce bene Matteo Della Bordella, non ha dubbi: la trasferta dell’ex presidente dei Maglioni rossi in Patagonia non è la solita tappa invernale per lo scalatore varesino. Della Bordella è andato con la famiglia in Sud America, come fa abitualmente e come già aveva organizzato mesi fa, dopo l’impresa del Siula Grande, con l’apertura della via “Valore alpino” realizzata in una spedizione per festeggiare i 150 anni del corpo militare. 

“Qui ci sono le montagne più belle al mondo, almeno per me – ha spiegato –. La Patagonia è il tempio dell’alpinismo, il mio appuntamento più importante dell’anno. Qui trovo stimoli sempre nuovi, e la voglia di mettermi alla prova con sfide impegnative e obiettivi sempre più importanti”. L’ultima stagione patagonica per Della Bordella è stata un successo, con l’apertura di una nuova via sul Cerro Torre proprio all’inizio del 2022. Si tratta di “Brothers in arms”, dedicata a tutti i compagni caduti sul campo. La concretizzazione di un sogno coltivato per tre anni, immaginato e condiviso con Matteo Bernasconi e Matteo Pasquetto. Amici e compagni di cordata purtroppo scomparsi prima del tempo a causa di due incidenti avvenuti a pochi mesi di distanza nel corso di primavera ed estate 2020.

Un'esperienza nuova

“Trovare la motivazione per tornare in Patagonia dopo l’esperienza sul Cerro Torre è difficile. Dopo una salita come quella, con tutti gli eventi che le hanno orbitato intorno, non è scontato – ha dichiarato Della Bordella –. Per questo ho deciso di cimentarmi in un’esperienza nuova, con un compagno di cordata motivato ed entusiasta”. Parla di Leonardo Gheza, che ha conosciuto proprio in Patagonia, grazie all’amicizia comune con Pasquetto, nell’anno dei primi tentativi lungo il Diedro degli Inglesi. “Insieme abbiamo ripetuto Groucho Marx, sulla est delle Grandes Jorasses” mentre Gheza, con Federica Mingolla, ha effettuato la prima ripetizione di Il giovane guerriero, via aperta da Della Bordella con Luca Moroni e Matteo Pasquetto. 

Classe 1991 Leonardo Gheza conserva un curriculum di primordine, con ripetizioni impegnative ed estreme sulle Alpi, oltre a una buona esperienza su montagne e pareti impegnative del mondo maturata durante gli ultimi anni. Il Ragno dà qualche anticipazione. “Per noi il range sono le montagne nell’area del Fitz Roy. Abbiamo in mente un progetto, ma al momento preferiamo non svelarlo” annuncia Della Bordella, che conosce bene il valore della comunicazione del XXI secolo prima ancora delle montagne patagoniche, a tutti gli effetti la sua seconda casa. Anche perché ha scalato tre volte il Fitz Roy: nel 2014, con Luca Schiera e Silvan Schüpbach, per la via Californiana. Con gli stessi compagni nel 2015, aprendo una nuova variante al Pilastro Goretta, l’ultima volta nel 2016, con David Bacci, realizzando la prima ripetizione della via dei Ragni sulla parete est.

Sicurezza prima di tutto

Dall’entourage di Della Bordella fanno sapere che la decisione di andare verso quel massiccio è anche una scelta legata alla sicurezza oggettiva della montagna. “Con le temperature alte che si stanno registrando nelle ultime stagioni una montagna come il Fitz Roy offre maggiori margini di sicurezza presentando meno pericoli oggettivi rispetto al Cerro Torre, con il suo fungo di ghiaccio. L’assunzione di una certa percentuale di rischio fa parte dell’alpinismo: non possiamo portare questo valore a zero, e lo sappiamo bene. Quello che possiamo fare è limitare il più possibile la nostra esposizione ai pericoli oggettivi”. Nelle prossime settimane si saprà qualcosa di più. Intanto non resta che attendere maggiori informazioni sui suoi canali social.

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