- Settembre 11, 2023
- 10:00 am
Laghi alpini: Il mistero dietro il loro colore
Specchi d’acqua smeraldini, mille sfumature di blu che tingono le acque. A cosa sono dovuti i magnifici colori dei laghi alpini? Ce lo spiega la scienza.
Non è possibile avventurarsi nelle meravigliose Alpi senza notare lo spettacolo regalato da qualche lago alpino come a Carezza in Alto-Adige, per esempio, le cui acque del famosissimo lago nella Val d’Ega, brillano di un verde smeraldo così affascinante da fare invidia a qualsiasi gemma preziosa. Ma come può l’acqua trasformarsi in questa tonalità quasi magica? Nonostante la tentazione di credere che qualche mago acquatico abbia versato un po’ di pozioni magiche nelle loro acque, la verità è molto più affascinante e scientifica.
Un tocco d'arte naturale: il sedimento
Immaginiamo di prendere una pausa dal trekking e guardare il lago che scorge dietro i filari di pini. Il suo verde brillante sembra quasi voler rubare la scena alle cime innevate. La spiegazione scientifica dietro questo spettacolo è la presenza di particelle microscopiche chiamate “sedimenti”. Questi piccoli frammenti di rocce, minerali e materiale organico galleggiano nell’acqua e riflettono la luce solare.
Per esempio in laghi dove è alta la concentrazione di materiale inorganico in sospensione l’acqua assume un colore turchese.
La ricetta: ghiaccio e sole
Ma come si accumulano questi sedimenti?Tutto parte dal ghiaccio. Durante l’era glaciale, i movimenti dei ghiacciai hanno formato delle depressioni, che successivamente si sono riempite d’acqua. Questi laghi sono chiamati “laghi glaciali”. L’acqua di questi laghi proviene in gran parte dal disgelo dei ghiacciai circostanti. Quest’acqua è ricca di minerali, come il carbonato di calcio, che possono reagire chimicamente con altri elementi presenti nell’acqua.
E qui entra in gioco il sole. I raggi solari penetrano in profondità nell’acqua, riscaldandola causando la separazione dei minerali disciolti nell’acqua, portandoli a precipitare come particelle sospese. Queste particelle inorganiche in sospensione disperdono la luce del sole e rendono i laghi colorati. In generale, minore è la loro concentrazione, maggiore sarà la trasparenza dell’acqua, il cui colore sarà tendente al blu, perché questa lunghezza d’onda è quella che penetra a profondità più elevate.
Il teatro delle alghe
Ma non finisce qui! Le alghe possono svolgere un ruolo importante nell’intensificarsi del verde dei laghi alpini. Questi minuscoli organismi acquatici, a volte microscopici, vivono nelle acque dei laghi alpini e giocano un ruolo cruciale nella colorazione verde smeraldo. Le alghe, in particolare quelle del genere Chlamydomonas e Scenedesmus, sono veri e propri maestri della fotosintesi, il processo mediante il quale convertono la luce solare in energia chimica. Ma, come tutti noi, queste alghe amano i loro carboidrati e le loro proteine, quindi fanno il possibile per catturare tutta la luce solare che possono, proprio come ad un buffet si rincorrono i dolci più buoni.
Carotenoidi e clorofilla
Ecco dove entra in scena la clorofilla, il pigmento responsabile del colore verde nelle piante. Le alghe alpine sfruttano questa magica molecola per catturare l’energia luminosa e convertirla in cibo. Ma c’è un piccolo trucco: la clorofilla è abile nel catturare le lunghe lunghezze d’onda della luce, lasciando in disparte le lunghezze d’onda più corte, come quelle blu. Proprio qui entrano in gioco i carotenoidi, pigmenti appassionati per le lunghezze d’onda corte, proprio quelle che la clorofilla snobba. Quindi, mentre la clorofilla fa la sua grande performance, i carotenoidi danno vita alle lunghezze d’onda blu, gialle e arancioni che contrastano magnificamente con il verde predominante. Abbiamo così particolari paesaggi come quello del Lago di Tovel, nella valle omonima all’interno del Parco Naturale Adamello-Brenta caratteristico per la superficie rossastra, dovuta proprio alla presenza dell’alga Tovellia sanguinea che tinge il lago di rosso in particolare durante il periodo estivo.