- Ottobre 23, 2023
- 10:00 am
Gli ambientalisti occupano il ghiacciaio, protesta contro la nuova funivia
Ambientalisti occupano il Ghiacciaio della Girose in Francia per protestare contro la costruzione di una nuova funivia. La loro azione mira a proteggere il ghiacciaio e sollevare preoccupazioni ambientali riguardo all’impatto del progetto turistico.
Il 10 ottobre 2023, al ghiacciaio francese della Girose è stato istituito un campo base. Fin qui nulla di insolito, non fosse che in realtà si trattava dell’iniziativa di alcuni attivisti per protestare contro la costruzione di una nuova funivia, un progetto autorizzato dalle autorità ma fortemente contestato da molti esperti locali. Così, al grido di “Lasciate in pace i ghiacciai”, decine di ambientalisti hanno voluto lanciare il loro messaggio, a oltre 3400 metri di quota, istituendo una ZAD, una Zona da difendere.
Siamo nei pressi del villaggio di La Grave, nel Parco nazionale degli Écrins. La Società di Sviluppo Turistico La Grave (SATG), a settembre, ha iniziato nell’area i lavori di rimodernamento, con l’obiettivo di sostituire uno skilift già esistente con una funivia che lo estenderebbe fino a 3600 metri. Oltre alla nuova struttura, il progetto prevede anche la costruzione di ristoranti e altre attrazioni turistiche nella zona circostante.
Rivolte della Terra
Questo ambizioso progetto ha sollevato notevoli preoccupazioni ambientali. Le associazioni di settore, preoccupate per l’impatto su flora e fauna locali, in particolare per la pianta protetta Dauphiné androsace, hanno presentato un ricorso al Tribunale amministrativo di Marsiglia. Il tribunale, però, a settembre ha respinto il ricorso, sostenendo che sarebbe stata garantita una fase di salvaguardia ambientale per proteggere le specie in pericolo prima di effettuare qualsiasi modifica.
Vistasi chiusa la strada istituzionale, un gruppo di alpinisti e scienziati ha costituito l’iniziativa “Rivolte della Terra” e ha deciso occupare direttamente il ghiacciaio per istituire la sopra citata “Zona da Difendere”. Questa manifestazione simbolica mira a bloccare il cantiere fino all’arrivo della neve e a supportare il lavoro delle associazioni che si occupano di tutelare il ghiacciaio.
L'appoggio delle associazioni ambientaliste
La protesta ha guadagnato l’attenzione di diverse associazioni ambientaliste, tra cui Mountain Wilderness Francia. Sul ghiacciaio, gli attivisti hanno esposto striscioni con su scritto “Lasciamo in pace i ghiacciai” e “Siamo i ghiacciai che si difendono”, sottolineando la necessità di riconsiderare l’approccio antropizzante al turismo alpino, soprattutto alla luce dell’attuale crisi climatica.
Il 13 ottobre, l’arrivo della prima neve. Gli attivisti, ottenuto il rallentamento dei lavori (che saranno bloccati dalle precipitazioni fino a fine inverno), hanno smontato la loro protesta, con la promessa di tornare in primavera se, nel frattempo, il loro ricorso per la cancellazione del progetto non avrà successo.
Durante il periodo di protesta, circa 300 persone hanno visitato il sito. L’accampamento ha resistito, nonostante le minacce di sgombero da parte della Prefettura. Le previsioni scientifiche indicano che entro il 2050 il ghiacciaio della Girose potrebbe scomparire, insieme a molti altri ghiacciai in Europa e nel mondo. Anche se oggi sembra ancora imponente, infatti, la sua erosione è già in corso da tempo. Un ulteriore sfruttamento della zona non farebbe altro che accelerare la fine di un monumento naturale da preservare a ogni costo.