Crediti immagine: Facebook Vette e Baite

Inclusività su 2 piedi, nasce l’escursione sospesa

Come il caffè anche l’escursione diventa sospesa. È questa l’iniziativa con cui Riccardo Giorgis
riesce a portare in montagna giovani ragazzi e ragazze provenienti da situazioni di disagio e
fragilità.

Riccardo Giorgis, preparatore atletico e guida ambientale insieme a Francesca, sociologa; Claudio
e Samuel, due video maker; Luca, alla comunicazione; Giandomenico, educatore, uniscono il
trekking e una missione sociale per dare a ragazzi con vulnerabilità e difficoltà dell’entroterra
bolognese la possibilità di immaginarsi in una vita migliore. Siamo andati da Riccardo per scoprire
la preziosità del progetto “Escursione sospesa” e perché non si può non partecipare a una loro
escursione.

Ciao Riccardo, raccontaci come nasce “Escursione Sospesa”?

Tutto nasce grazie all’associazione di cui sono presidente e fondatore, Around The Wod, in cui ho
voluto unire la mia passione per i viaggi nel mondo e l’altra mia grande passione ovvero lo sport.
La parola Wod, infatti, racchiude il termine World(mondo) e W.O.D (workout of the day, cioè
l’allenamento del giorno).Dal 2017 siamo operativi con attività sportive, umanitarie e ambientali
oltre che escursionistiche grazie al supporto del gruppo di guide ambientali professioniste di Vette
e Baite.

Io ho iniziato con diversi progetti dall’estero e tra i più strutturati quelli in Uganda e Turchia dove ho
iniziato a proporre progetti di attività sportive, corsi e portare attrezzatura tecnica nelle scuole di
piccoli villaggi rurali non lontani dalla capitale Kampala. Poi l’emergenza COVID che ha fermato
tutto il mondo mi ha costretto a ripensare la mia attività e come questa si potesse riadattare in
Italia.

Quindi, una sera davanti a una pizza con amici in una storica pizzeria bolognese- il Porta Pazienza
nasce Escursione Sospesa. In questa pizzeria è possibile lasciare sospesa, una pizza dal menù(come
il tradizionale caffè sospeso napoletano), alle tante persone senza tetto che vengono supportate
da cooperative sociali del territorio con cui la pizzeria collabora attivamente. Tra una birra e due
chiacchiere ho pensato: se lo facessimo con le escursioni? Dopo pochi giorni, Francesca Agnolotti
la mia collega, già operante nel campo sociale dopo la sua laurea in sociologia, è riuscita a
concretizzare ciò che quella sera era solo un’idea. E da lì è iniziata l’avventura e il primo passo è
stato la presentazione dell’iniziativa alle diverse cooperative da cui abbiamo riscontrato da subito
grande entusiasmo.

Crediti immagine: Facebook Vette e Baite

Quindi con escursione sospesa cosa s’intende?

Prenotando un’escursione e lasciando una donazione è possibile sostenere economicamente il
tour per un ragazzo o una ragazza delle cooperative e comunità del territorio che coinvolgiamo nel
progetto. L’idea è di coinvolgere appassionati e ragazzi e adulti con fragilità. Noi lo facciamo come
volontari il contributo va ad alimentare un fondo per coprire organizzazione, assicurazione e
logistica dell’escursione per l’utente.

A quali realtà vi rivolgete?

Ci siamo da subito rivolti a diverse cooperative operanti nel sociale da comunità di minori non
accompagnati a comunità psichiatriche e comunità mamma-bimbo. In generale il nostro obiettivo è quello di coinvolgere diversi utenti ma principalmente lavoriamo con gruppi di ragazzi
adolescenti dai 13-17anni.

Dove operate?

Le escursioni, per ora, sono organizzate per esplorare il territorio della provincia di Bologna e le
montagne dell’Appennino emiliano.


L’obiettivo però è creare una rete tra guide ambientali e cooperative per portare questa proposta
in tutta Italia e dare la possibilità a persone con fragilità di vivere queste esperienze e ancora di più
far conoscere loro il nostro territorio come monito per rispettarlo. Quindi faccio appello: se ci sono
guide ambientali o cooperative sociali all’ascolto che hanno volontà di proporre agli utenti
un’esperienza ambientale educativa ma soprattutto divertente non vi resta che contattarci per
creare qualcosa di bello insieme.

Perché questa iniziativa?

A Bologna abbiamo diverse e importanti problematiche sociali come il sovrappopolamento,
mancanza di lavoro per i tanti ragazzi che arrivano dal mare e vengono accolti in cooperative
sociali. Vivendo di attività sul territorio abbiamo riscontrato che manca un supporto a queste
cooperative e manca la proposta, una nuova proposta orientata agli interessi di questi ragazzi.

Ci siamo quindi impegnati per proporre qualcosa di nuovo che unisca la valorizzazione del
territorio italiano e l’aspetto educativo formativo per i ragazzi per mostrare loro le opportunità
che questo territorio offre.

La bellezza di un’escursione con noi è la ricchezza che ti porti dentro a fine giornata dopo aver
condiviso fatiche e gioie lungo il cammino a fianco di ragazzi con vissuti spesso di violenza e
difficoltà economiche e sociali in cui tu insegni a loro ma soprattutto loro insegnano a te.

Qual è stata la prima escursione che avete fatto?

La prima esperienza è stata nell’area di Monte Sole nel bolognese, un percorso di facile accesso
per i ragazzi in un territorio tristemente famoso per la tragedia di Marzabotto durante la Seconda
guerra mondiale. Con questa esperienza abbiamo voluto unire all’attività sportiva, cultura del
territorio e valorizzare la memoria storica.

Perché non bisogna perdersi un tour con Escursione Sospesa?

Escursioni sospese è un cammino molto particolare in cui uniamo cultura, cibo, ambiente e
socialità. È un modo per connettere e includere tutte quelle persone che hanno delle vulnerabilità,
con chi è appassionato di natura e sport per un’esperienza che arricchisca tutti.

Sono cammini lenti al passo della natura, non c’è competizione e ci si diverte a scoprire il territorio
attraverso laboratori e gite in posti affascinanti d’Italia. Per esempio, in una delle ultime escursioni
ci siamo divertiti a scoprire le particolarità del castagno- un alimento tipico dell’Appennino Tosco-
Emiliano, e dei suoi frutti preparando una gustosa merenda in una cascina locale.

L’escursione con cui hai capito che stavi facendo la cosa giusta?

Dalla prima escursione. Quando arrivati alla cima del Corno alle scale, la montagna più alta della
provincia di Bologna ho visto i volti emozionati dei ragazzi per quello che stavano vedendo. Lì, ho capito che stavo facendo la cosa giusta. Ma ancora quando uno dei ragazzi che ha partecipato, con
cui ho mantenuto i contatti mi ha comunicato che vorrebbe diventare guida ambientale. Per me
questo è un grande risultato.

Cosa ti porti da queste esperienze?

La bellezza della diversità. Con Escursione sospesa ho la possibilità di entrare in contatto con
situazioni molto complesse e difficili e toccare con mano cosa vuol dire scappare e fare centinaia di
migliaia di chilometri per trovare la pace. Questa è la storia di tanti ragazzi che a bordo di una
barca pagata dai genitori ai trafficanti di migranti arrivano in Italia dopo mesi di cammino dal.
Ragazzi che vedono morte, violenza e disperazione e che ora camminano con noi, lentamente
scoprendo la bellezza di avere una famiglia e soprattutto delle opportunità per una vita migliore.

Crediti immagine: Facebook Vette e Baite

Dove vi possiamo trovare per partecipare al progetto?

Andando sul sito di vetteebaite.it si trovano tutti gli aggiornamenti con le diverse esperienze e
week-end in programma e su aroundthewod.com la pagina dedicata a escursioni sospese con tutti
i riferimenti.

Quali sono i progetti futuri?

Vorrei progettare delle gite coinvolgendo le scuole, quindi ampliare l’offerta verso ragazzi che
vengono da realtà familiare solide e fortunate e creare delle contaminazioni con i ragazzi delle
cooperative con cui già collaboriamo. La condivisione è un mezzo potente e condividere
esperienze diverse fa crescere, migliorarsi e sensibilizzarsi verso il concetto di diverso e ricchezza.

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