Crediti immagine: Canva

Croci di vetta, la polemica e la smentita del CAI

Dopo le dichiarazioni del direttore editoriale Marco Albino Ferrari le croci di vetta diventano oggetto di una controversia politica che investe il Club Alpino Italiano.

La questione delle croci di vetta ha scatenato una polemica politica nel Club Alpino Italiano (CAI) dopo che Marco Albino Ferrari, direttore editoriale del CAI, ha espresso la sua opinione sulla conservazione delle croci esistenti sulle montagne senza aggiungerne di nuove. Le dichiarazioni di Ferrari hanno suscitato una vivace discussione e hanno attirato l’attenzione di diverse figure politiche.
La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha espresso sorpresa per la decisione del CAI di rimuovere le croci dalle montagne, mentre il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha affermato: “dovete passare sul mio corpo per togliere anche solo un crocifisso da una vetta alpina”. La deputata di Fratelli d’Italia, Alessia Ambrosi, ha addirittura chiesto le dimissioni di Ferrari.

Il chiarimento del CAI

Il Presidente generale del CAI, Antonio Montani, ha deciso di chiarire la posizione ufficiale dell’organizzazione in merito all’argomento. Non abbiamo mai trattato l’argomento delle croci di vetta in alcuna sede, tantomeno prendendone una posizione ufficiale”, ha dichiarato Montani. “Quanto pubblicato è frutto di dichiarazioni personali espresse dal direttore editoriale Marco Albino Ferrari durante la presentazione di un libro. Personalmente, come credo tutti quelli che hanno salito il Cervino, non riesco ad immaginare la cima di questa nostra montagna senza la sua famosa croce. Voglio scusarmi personalmente con il Ministro per l’equivoco generato dagli articoli apparsi sulla stampa e voglio rassicurare che per ogni argomento di tale portata il nostro Ministero vigilante sarà sempre interpellato e coinvolto.”

La storia delle croci di vetta

La costruzione di monumenti, inclusi quelli con significato religioso, sulle montagne è una pratica diffusa in molte culture e regioni geografiche. Nelle Alpi le croci di vetta sono state posizionate fin dal tredicesimo secolo, sia come simboli religiosi che come punti di riferimento per i viaggiatori. Nel corso del tempo, la collocazione delle croci si è estesa dalle valli alle cime circostanti, diventando un elemento caratteristico del paesaggio alpino.
Oggi queste dividono gli appassionati di montagna (e non solo), ma è auspicabile che il dibattito si sviluppi con un approccio più inclusivo e orientato alla comprensione dei reciproci punti di vista.

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