Annapurna: Txikon rinuncia e torna a casa. “Troppo rischioso”

Alex Txikon e la sua squadra hanno deciso di rinunciare al tentativo invernale di scalata all’Annapurna. Dopo aver compiuto tre rotazioni fino a campo 3, a fermarli le condizioni della montagna.

Pochi giorni dopo l’ultima rotazione in quota, Alex Txikon ha deciso di chiudere la sua spedizione all’Annapurna invernale. Gli alpinisti hanno già iniziato il trekking di rientro verso Kathmandu. “Penso che sarebbe avventato restare” ha spiegato Txikon. “Le condizioni sono eccezionalmente buone, ma allo stesso tempo compromettenti e rischiose. Da qui la decisione di smontare il campo base e rinunciare alla montagna.

Non ci sono le condizioni

“Abbiamo già corso troppi rischi” ha spiegato Txikon, che sulla montagna insieme alla sua squadra è riuscito a compiere tre rotazioni raggiungendo campo 3, a 6400 metri di quota. “Un conto è rischiare io, ma non per i miei compagni”. Così, insieme, hanno deciso che questa non sarebbe stata la giusta stagione. “L’Annapurna ci ha detto abbastanza, ci abbiamo provato, abbiamo la forza e la voglia” prosegue lo scalatore basco. “Ma forse mi manca la fame di vetta, avendo raggiunto quella del Manaslu un anno fa”.

Txikon era infatti riuscito a raggiungere la cima dell’ottava montagna del Pianeta il 6 gennaio 2023, dopo aver dato prova di caparbietà e resistenza fuori dal comune. Quest’anno invece, sembra che le cose siano andate in modo diverso. Spiega infatti che “tutti sono qui principalmente per me. E se me ne vado io non succede nulla, se se ne vanno via loro è un’altra cosa. Non è una cosa buona da fare per appagare il nostro ego di conquista della vetta. Si smonta quindi il campo base e si torna tutti a casa. “Abbiamo lottato per questo, abbiamo trasportato tutto da soli, abbiamo attrezzato tutto da soli. Ho commesso un errore da solo e tutti ci siamo alzati. Penso che sarebbe avventato rimanere, date le condizioni eccezionalmente buone, ma allo stesso tempo compromettenti e rischiose in cui si trova l’Annapurna, in costante trasformazione”, dice Txikon.

Responsabilità

Negli ultimi giorni dopo il rientro da campo 3, dove già gli alpinisti erano stati investiti dai feroci venti himalayani, in alta quota hanno continuato a soffiare impetuose le correnti a getto. “Non posso permettermi il lusso di esporre i miei compagni ulteriormente, e così, dopo averne parlato e meditato tutta la mattina, abbiamo deciso di dire sì alla vita garantita e lasceremo alle spalle le nostre pretese di continuare a provare”, si avvicina alla conclusione del suo messaggio Txikon. “Un ringraziamento speciale a tutti i miei colleghi, abbiamo sofferto e anche apprezzato, a tutti coloro che ci hanno seguito, e agli sponsor e amici”.

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