L’Annapurna, il nuovo obiettivo invernale di Alex Txikon

Alex Txikon si sta preparando a partire per l’Annapurna, il decimo Ottomila, con l’obiettivo di compierne la salita invernale. Ancora pochi i dettagli diffusi dallo scalatore basco.

È l’Annapurna il nuovo obiettivo invernale dell’alpinista basco Alex Txikon. Dopo aver raggiunto con successo, durante la stagione 2022/2023, la vetta del Manaslu, ora Txikon guarda a un obiettivo ben più impegnativo. A raccontarlo, senza aggiungere ulteriori dettaglio, è stato lui stesso durante un’intervista con la rivista spagnola Territorio trail.

Non si conoscono quindi ulteriori dettagli, se non l’intenzione. Se tutto dovesse andare per il meglio si tratterebbe della sua terza vetta invernale su un Ottomila, dopo aver raggiunto in prima assoluta il Nanga Parbat raggiunta il 26 febbraio 2016 (con Simone Moro e Ali Sadpara) e dopo la vetta nel Manaslu raggiunta il 6 gennaio 2023 (con Pasang Nurbu Sherpa, Gelu Sherpa, Maila Sherpa, Mantere Lama Sherpa, Gamje Babu Sherpa e Chepal Sherpa).

L'Annapurna d'inverno

Le statistiche parlano chiaro quando la protagonista è l’Annapurna: oltre un terzo degli alpinisti che si cimenta nella sua salita muore. Alta 8091 metri, si tratta della decima montagna più alta della Terra, e anche del primo colosso himalayano a essere salito dall’uomo. Tecnicamente non estrema, ha visto gli scalatori raggiungerne la vetta al primo tentativo, nel 1950.

Per la sua prima salita invernale dobbiamo invece attendere la stagione 1986/1987 quando il polacco Jerzy Kukuczka, con già tre Ottomila raggiunti nella stagione fredda, decide di mettersi alla prova sull’Annapurna invernale. Il suo curriculum parla chiaro, se c’è qualcuno che ha una chance di violare la cima del decimo Ottomila è lui, che già conserva due prime assolute invernali sulle più alte montagne della Terra. Come capo spedizione sceglie di portate con sé una squadra fortissima, di cui fatto parte Artur Hajzer, Wanda Rutkiewicz e Krysztof Wielicki (il primo salito dell’Everest in invernale, il 17 febbraio 1980 insieme a Leszek Cichy).

Il gruppo arriva al campo base poco oltre la metà di gennaio, con l’obiettivo di ripercorrere la via dei primi salitori. Così, aiutati da una lunga finestra meteo, riescono ad attrezzare la montagna arrivando entro il 31 gennaio a 6800 metri di quota, dove posizionano campo 4. Il giorno seguente proseguono Kukuczka e Hajzer, verso i 7400 metri e il 3 febbraio partono per l’attacco di vetta, che raggiungono regolarmente alle 16 locali. Ormai il buio è prossimo e devono fare in fretta, in cima hanno poco tempo per comprendere cosa hanno fatto: Kukuzcka ha scalato 4 Ottomila in invernale, 3 in prima assoluta e non è finita. Per lui si tratta infatti del tredicesimo Ottomila, ne manca solo più uno alla sua collezione: lo Shisha Pangma.

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