Denis Urubko a Skardu, “si riprenderà completamente”

La caduta, avvenuta qualche giorno fa, ha avuto come conseguenza alcune contusioni e congelamenti estesi alle dita delle mani. Dopo la caduta è stata logica la decisione, da parte di Urubko, di chiudere la spedizione per iniziare il rientro verso Skardu. Una lunga e veloce marcia che l’alpinista ha coperto in un paio di giorni a piedi.

I primi a fornire supporto medico a Denis Urubko durante il suo rientro sono stati i militari presenti al campo base del Gasherbrum I. Ulteriori cure mediche sono state fornite al campo Concordia, dove ha riposato prima di partire in direzione di Urdukas, che ha raggiunto in un’unica tirata saltando i campi di Goro II e Goro I. Normalmente questo tragitto richiede almeno un paio di giorni ai trekker. Quindi una breve sosta a Paiju, ormai lontano dal ghiacciaio Baltoro e da lì in poche ore fino al primo punto utile dove farsi recuperare da un jeep, con cui ha raggiunto Skardu in un’unica tirata. Solitamente non viene concesso ai mezzi civili di transitare nel tratto di pista sterrata che supera Askole, ma data la serietà della situazione è stato concesso il permesso da parte delle autorità. “L’assistenza militare per Denis è stata encomiabile” racconta la compagna di Urubko, Pipi Cardell. “Dall’Askari Aviation che ha provato più volte a tentare un recupero in elicottero, nonostante il maltempo; alle postazioni militari che hanno curato Denis”. Senza dimenticare “la DC Shigar che ha concesso i permessi, il dipartimento del turismo. Tutto grazie agli amici militari che ammirano e rispettano Denis”.

Ora Urubko si trova ricoverato al presidio medico di Skardu, dove si stanno prendendo cura delle sue mani. “Denis è di buon umore e dal messaggio audio che ha inviato non appare l’ombra della delusione. Sembrava felice, potente e fiducioso”. Insomma, il solito Denis Urubko, sempre positivo e pronto all’azione. “Le dita stanno bene e tutti i parametri vitali sono ottimi. Si riprenderà completamente”.