COP 28: proseguono i lavori, verso un obiettivo comune

Le nazioni si stanno confrontando attorno al tavolo della COP 28, tanti i progetti e i temi messi sul piatto. Un solo obiettivo comune: contenere l’aumento medio delle temperature.

I lavori della COP 28 ripartono il 4 dicembre dopo il fine settimana presentando una serie di annunci significativi. In evidenza il Regno Unito, che ha annunciato una nuova intesa tra le nazioni del G7 e l’Ucraina. Obiettivo, finanziare un ampio piano di ricostruzione dell’infrastruttura energetica ucraina, con un focus specifico sull’energia rinnovabile. Sebbene i dettagli economici e le tempistiche non siano ancora chiare, si prevede un annuncio ufficiale nei prossimi giorni.

Il Canada

Il Canada ha sollevato la questione del metano, il cui sfruttamento è stato al centro della questione energetica a partire soprattutto dall’aggressione russa all’Ucraina, chiedendo un piano internazionale per porre fine al suo utilizzo con l’obiettivo di ridurre del 30% le emissioni di metano entro il 2030. Il Ministro dell’Ambiente canadese, Steven Guilbeault, ha confermato l’implementazione di misure concrete per favorire la cattura diretta della CO2 relativa a questo settore, consolidando piani precedentemente presentati con conseguenze stimate in 217 milioni di tonnellate di anidride carbonica emessa in meno entro il 2040, secondo le proiezioni governative.

L’America Latina

La Commissione Economica per l’America Latina e i Caraibi (ECLAC) ha presentato uno studio critico sulla situazione finanziaria legata alla transizione energetica dell’America Latina. Il rapporto sottolinea la necessità che le nazioni sudamericane investano tra il 3,7% e il 4,9% del loro Pil ogni anno per garantire una transizione sostenibile. Un dato in aperto contrasto con il presente: oggi, solo lo 0,5% del prodotto interno lordo di queste nazioni è destinato alla sostenibilità, mettendo in serio pericolo il raggiungimento degli obiettivi di surriscaldamento globale entro il 2030. D’altro canto, l’atavica difficoltà economica della regione, con molti Stati con finanze pubbliche poco solide, rende difficile l’attuazione di questo pur auspicabile piano.

L’Africa

Infine, un’importante iniziativa è stata annunciata dalla Banca Africana di Sviluppo, che punta a destinare 1 miliardo di dollari alla manutenzione e all’efficientamento delle centrali idroelettriche in Africa. Il piano coinvolgerà 12 centrali dal Nigeria al Sudafrica, con un aumento previsto di efficienza pari a 570 mW nella potenza complessiva prodotta. L’inizio dei primi cantieri, finanziati con questi nuovi fondi, è previsto già a giugno del prossimo anno; il piano comprende inoltre misure per garantire la sicurezza delle dighe a rischio di crollo per mancanza di manutenzione adeguata.

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