- Febbraio 8, 2024
- 10:10 am
Tamara Lunger ricorda Juan Pablo Mohr, “È stato amore”
A tre anni dalla scomparsa Tamara Lunger ricorda Juan Pablo Mohr, alpinista scomparso sul K2 invernale nel 2021. Il loro, scrive, “è stato amore”.
“Sono passati 3 anni da quando non ci sei più!” scrive l’alpinista Tamara Lunger sui suoi social. Il lungo testo è accompagnato da una foto di lei insieme a Juan Pablo Mohr. Sono abbracciati e sorridenti in un selfie scattato in tenda, probabilmente al campo base del K2 nell’inverno 2020/2021, poche settimane o pochi giorni prima che Mohr perdesse la vita sul K2 insieme ad Ali Sadpara e a John Snorri.
Un lungo post in cui la scalatrice altoatesina rivela il suo amore per Mohr, il sentimento che li legava e la dura prova che ha dovuto superare dopo la scomparsa del compagno. Emozioni che Tamara riassume con un semplice e immediato “è stato amore”.
Il ricordo di Tamara
“Non riesco a crederci. Quando guardo queste foto, oggi mi sento invecchiata. Il destino mi ha messo a dura prova. Manca semplicemente qualcosa, e quello sei TU! Grazie per avermi mandato Davide, non so come avrei fatto senza di lui.
Per tutte le persone che dubitano: SI, È STATO AMORE!!!
Molti forse non hanno mai osato chiedermelo e per questo dico grazie! Volevo tenere questo dolore per me e ho cercato di guarire le lacrime nel mio cuore molto lentamente, con attenzione, con tanto amore ed emozione e senza domande costanti!
Parte del capitolo extra del libro spagnolo (dopo che ho deciso di condividerlo anche con voi):
‘I miei sentimenti profondi per JP mi hanno sorpreso. E quando il nostro rapporto si è intensificato dopo l’incidente di Sergi, ho capito: questo è l’uomo con cui voglio condividere la mia vita. Abbiamo progettato un futuro insieme. Dopo la spedizione, volevamo insegnare ai bambini come scalare e avrei dovuto incontrare la sua famiglia in Cile. Tutto era emozionante ed ero felice, ero pronta a dare tutto il mio amore e ad essere libera, anche nella mia mente.
E poi tutto è andato diversamente. Il mio cuore era spezzato in mille pezzi. La perdita di JP mi ha spinto nell’abisso più profondo di questa terra. Ho cercato di tenere la testa fuori dall’acqua nel mare di lacrime con le mie ultime forze. Volevo solo stare da sola. Avevo paura delle domande. Paura di dover affrontare ancora e ancora questo dolore insopportabile. Il mio corpo è stato dimenticato. Non lo sentivo più, anche se mi stavo abbuffando sempre di più. Minacciava di crollare come una vecchia casa che nessuno più guardava. E la mia anima stava avvizzendo.’
JP, sarai sempre nel mio cuore e in questo momento posso mettere in pratica tanto di quello che mi hai dato! Sono grato per il tempo intenso trascorso con te e per il tempo trascorso con la tua meravigliosa famiglia, che amo così tanto! Ti amo… La tua Tamara”.
Juan Pablo Mohr
Cileno, classe 1987 Juan Pablo Mohr è stato il primo cileno, insieme a Sebastián Rojas, a raggiungere la vetta dell’Annapurna. Siamo nel 2017 ed è la prima esperienza di Mohr ad altissima quota. Una strada, quella dell’aria rarefatta, che segnerà gli anni a venire dell’alpinista. Una passione, quella per l’alpinismo, nata a 17 anni e mai più abbandonata.
Nel 2019 Mohr si rende protagonista di una prestazione che gli permette l’accesso al Guinness World Record, è infatti il primo a raggiungere le vette di Lhotse ed Everest senza tornare al campo base, il tutto in meno di una settimana senza portatori e senza bombole d’ossigeno. Pochi mesi dopo, a ottobre, lo troviamo sulla vetta del Dhaulagiri, anche qui senza portatori e senza bombole.
Segue poi un ambizioso progetto sulle montagne del Cile. L’idea è quella di salire le 16 vette più alte delle 16 regioni del Paese abbinandovi la costruzione di rifugi e punti accoglienza. L’obiettivo è quello di espandere l’alpinismo in Cile, grazie anche allo sviluppo di corsi per la formazione alpinistica delle comunità locali.
Nell’inverno 2020/2021 Mohr decide di unirsi alla spedizione invernale al K2 condotta da Sergi Mingote. Si tratta di una spedizione che punta non solo al primato invernale, il K2 era infatti l’ultimo Ottomila ancora inviolato in inverno, ma anche di un tentativo di approccio turistico agli Ottomila nella stagione fredda. Questa sarà l’ultima spedizione di Juan Pablo Mohr, l’alpinista scompare infatti sulla montagna insieme a Muhammad Ali Sadpara e John Snorri durante un tentativo di vetta, alta quota. L’ultimo contatto con il campo base avviene il 5 febbraio 2021, dopodiché si perdono completamente le tracce di Mohr e dei suoi compagni. La morte viene dichiarata il 18 febbraio.