Simone Moro e Nasim Eshqi candidati come Esploratori del Ventunesimo Secolo

Sono Simone Moro e Nasim Eshqi i volti della montagna candidati al titolo di “Esploratore del Ventunesimo Secolo” promosso dall’European Outdoor Film Tour.

L’alpinista italiano Simone Moro e la scalatrice iraniana Nasim Eshqi sono stati proposti, insieme al velista tedesco Boris Herrnmann, per il titolo di “Esploratore del Ventunesimo Secolo”. Il 21st Century Adventurer Award promosso dall’European Outdoor Film Tour.

Simone Moro

Tra le principali ragioni che hanno portato alla nomination di Simone Moro la sua carriera alpinistica invernale ad altissima quota, che lo vede come l’unico alpinista al mondo ad aver realizzato la salita di quattro Ottomila in prima assoluta nel corso della stagione fredda: Shisha Pangma (8027 m), Makalu (8463 m), Gasherbrum II (8035 m), Nanga Parbat (8126 m).

Ma non solo, perché Simone ha alle spalle una settantina di spedizione alpinistiche e la salita di ben otto montagne sopra gli ottomila metri. Per ben 4 volte ha raggiunto la cima dell’Everest e come pilota di elicottero ha realizzato attività di soccorso sulle montagne più alte della Terra. “Nel 2012 ha effettuato un salvataggio su lunga distanza a Tengkangpoche ad un’altitudine di oltre 6400 metri, un’operazione estremamente pericolosa che dimostra le sue eccezionali capacità di pilotaggio” si legge sul sito, tra le motivazioni della candidatura. “I suoi salvataggi in elicottero ad alta quota hanno stabilito dei record e la combinazione tra la sua esperienza alpinistica ad altitudini estreme e la sua esperienza come pilota lo ha portato a sviluppare nuove tecniche di salvataggio e a stabilire i propri servizi di soccorso in elicottero sull’Himalaya”.

Non meno importante, la responsabilità sociale. Simone Moro è infatti da sempre impegnato nelle attività benefiche in valli e villaggi ai piedi delle grandi montagne. “Ha costruito una scuola e un ospedale, per garantire istruzione ai bambini e migliorare l’assistenza medica in aree remote, difficili da raggiungere” spiegano. “I suoi progetti e il suo coinvolgimento in varie regioni dell’Himalaya testimoniano il suo profondo legame con le persone che vivono su queste montagne”.

Se dovesse risultare lui il vincitore, Simone Moro utilizzerebbe “il denaro del premio per coprire una parte dei costi delle sue operazioni di salvataggio in elicottero, poiché molte delle persone coinvolte in incidenti non dispongono di risorse finanziarie sufficienti per coprire i costi di salvataggio”.

Nasim Eshqi

Scalatrice e attivista per i diritti umani Nasim Eshqi si trova oggi ai vertici dell’arrampicata mondiale. Come scalatrice ha aperto oltre 80 vie di arrampicata in tutto il mondo, come attivista è ormai da molti anni schierata in difesa dei diritti delle donne e dei diritti umani. Un impegno sociale e politico che le impedisce, a oggi, il ritorno in Iran, suo Paese natale. Nasim vive infatti in Italia. Recentemente una sua intervista sul tema dei diritti umani e delle donne è stato pubblicato cu Vogue Germania.

Ex campionessa di kikboxing Nasim Eshqi oggi è un punto di riferimento per l’arrampicata a livello mondiale, tanto da essere ritenuta tra i cinque migliori apritori di vie al mondo. “La sua ferma determinazione la spinge ad essere un’atleta di alto livello e a ribellarsi contro l’ingiustizia” scrivono tra le motivazioni della sua candidatura al premio. “Nel 2005, a causa del rigido mandato di copertura del capo per le competizioni all’estero, Nasim abbandonò le arti marziali, non senza rimpianti. Ma grazie alla sua forza ha saputo trasformare quella perdita in un’opportunità. Così l’arrampicata su roccia è diventata la sua nuova passione, uno sport che si svolge in remote regioni montuose, inosservato e senza hijab”. Si capisce quindi quale possa essere stata la forza di volontà di questa ragazza che ha dovuto sfidare le regole sociali e le leggi dell’Iran. “Se vuoi arrampicare, devi prima occuparti della tua famiglia. Se riesci a farlo, non potrai essere catturato dalla polizia; in caso contrario, dovrai affrontare una pena detentiva o addirittura l’esecuzione. Tutto questo ha un costo emotivo e fisico, che incide negativamente sulle prestazioni in arrampicata”. Oggi Nasim “vuole aumentare la consapevolezza e cambiare le norme sociali, lasciando dietro di sé una terra più libera e più umana. Puoi trovare Nasim insieme a Jane Fonda e altre rinomate attiviste nella campagna #PomellatoForWomen e sulle copertine delle riviste di moda”. È una persona allegra e astuta che sa come sfruttare la sua esperienza per essere un’ambasciatrice, un’ispirazione e un modello nel movimento per i diritti umani. “Il premio in denaro del 21st Century Adventurer Award contribuirà alla sua continua realizzazione di questa nobile impresa”.

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