Sciatore disperso sul ghiacciaio dello Stelvio: una chiamata al fratello riapre le ricerche

Uno sciatore è disperso da giovedì 26 ottobre sul ghiacciaio dello Stelvio, dopo giorni di ricerche arriva una chiamata sul cellulare del fratello che rimette in moto le squadre di soccorso.

La macchina dei soccorsi è in moto sul ghiacciaio dello Stelvio, nel tentativo di prestare soccorso a uno sciatore 58enne di cui si sono perse le tracce lo scorso 26 ottobre. Milanese, dopo una giornata sulle piste non ha fatto rientro presso l’hotel dove era alloggiato. Da qui la mobilitazione dei soccorsi.

Sono stati una quarantina i soccorritori a scandagliare, per tutta la giornata del 27 ottobre, il ghiacciaio dello Stelvio. Tra questi il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, con anche due elicotteri; il Soccorso Alpino lombardo e altoatesino; i Carabinieri. Oltre a tutto questo anche un elicottero con a bordo un dispositivo Recco, per l’individuazione di persone sepolte. Purtroppo, nonostante le forze impiegate, l’esito delle ricerche è stato negativo. A rendere ulteriormente complicata la situazione, le condizioni del ghiacciaio con numerosi crepacci. Ma questo non ha fermato le ricerche che, per due giorni, sono andate avanti scandagliando in profondità il manto nevoso. Alla fine, con l’arrivo del maltempo che attualmente insiste sull’area, sono stati costretti a chiudere le ricerche.

Una luce di speranza

Le ricerche sono ripartite nella notte tra il 29 e il 30 ottobre, nonostante il maltempo. A rimettere in moto la macchina dei soccorsi, una chiamata ricevuta dal fratello del 58enne scomparso alle 20.08 del 29 ottobre dal numero dello scomparso. La telefonata, secondo quanto raccontato, sarebbe durata solo pochi secondi in cui si sentivano solo fruscii. Altro segnale positivo la doppia spunta ai messaggi che gli sono stati mandati al momento della scomparsa, segnale che il telefono è in un punto dove c’è segnale.

Da queste labili tracce di speranza, l’ipotesi che l’uomo possa essere ancora vivo, ferito, in un crepaccio. Così sono ripartite le ricerche. Immediata la localizzazione del cellulare, nella zona del rifugio Livrio, nella parte più alta ghiacciaio, a circa 3000 metri di quota.

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