Roopkund, il misterioso Lago degli Scheletri

Un lago a 4800 metri sulle cui sponde sono stati trovati oltre 300 scheletri umani. La spiegazione? Rimane ancora avvolta nel mistero.

L’acqua è la base della vita umana. C’è un lago himalayano, però, dove è l’alone di morte a restare impresso: il Roopkund, conosciuto come il Lago degli Scheletri. Questo remoto specchio d’acqua ghiacciato, situato a 4.800 metri di altitudine, nasconde tra i suoi ghiacci una storia misteriosa, fatta di centinaia di scheletri umani che riposano sul suo fondo e lungo le sue sponde, come testimoni silenziosi di un passato misterioso.

La scoperta

Il fascino per Roopkund iniziò a manifestarsi a livello internazionale nel 1942, quando H. K. Madhwal, un ufficiale forestale indiano, si trovò per caso in questa zona. La scoperta di un luogo dove tra 300 e 800 persone trovarono la loro fine in circostanze misteriose catturò l’immaginazione collettiva, spingendo scienziati e curiosi a cercare risposte tra i ghiacci eterni.

Negli anni Cinquanta, la notizia del lago “funesto” divenne di dominio pubblico, aprendo la via a una serie di indagini che, fino a oggi, non hanno ancora svelato del tutto il mistero di quelle morti. Nel frattempo, il trekking verso Roopkund è divenuto ambito per gli amanti dell’avventura, attratti non solo dalla sfida fisica che il percorso impone, ma anche dalla possibilità di toccare con mano un pezzo di storia avvolto nel mistero.

Il trekking al Lago degli Scheletri

Il viaggio verso il Lago degli Scheletri inizia tra i villaggi himalayani, caratterizzati da case tradizionali e immersi in una pace quasi surreale. Il sentiero si snoda attraverso foreste di querce avvolte nella nebbia e prati alpini ricoperti di fiori selvatici, noti come bugyali, offrendo scenari di incommensurabile bellezza. Le maestose vette dell’Himalaya fanno da sfondo a questa avventura, culminando nel punto più alto del trekking, Junargali, da dove si gode una vista panoramica sull’intero paesaggio montano.

Tuttavia, la bellezza mozzafiato di questi luoghi non è priva di pericoli: la salita verso Junargali è ripida e insidiosa, tanto che tra gli escursionisti locali gira il detto secondo cui un passo falso potrebbe aggiungere nuove ossa alle antiche raccolte nel lago sottostante.

Oltre un decennio fa, la fama di Roopkund come meta di trekking era già ben consolidata, ma le recenti scoperte scientifiche hanno gettato nuova luce sul mistero del lago, senza tuttavia dissiparlo completamente. Ciò che rimane indiscusso è l’impatto di questo luogo sulla scena del trekking in India e sull’immaginario collettivo, testimoniando come la natura e la storia possano intrecciarsi in racconti affascinanti e inquietanti al tempo stesso.

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