Quando inizia l’inverno in alpinismo

In alpinismo si usa la convenzione delle stagioni astronomiche per l’inizio dell’inverno e determinare se una salita è invernale o no. Non tutti sono però d’accordo

A ogni stagione alpinistica invernale si torna a parlare di stagioni e di quando iniziano, o dovrebbero iniziare, per chi scala in Himalaya e Karakorum. Un dibattito all’apparenza è banale, ma che da molti anni agita gli animi di scalatori e appassionati.

Cerchiamo allora di fare il punto provando a rispondere a questa semplice e insidiosa domanda: quando inizia l’inverno?

Stagioni astronomiche e stagioni metereologiche

Siamo certi che tutti avrete risposto alla domanda precedente dicendo: 21 o 22 dicembre. Questo perché in Italia usiamo per convenzione le stagioni astronomiche, che si basano sugli equinozi ed i solstizi.

In base a questo sistema, l’inizio dell’autunno e della primavera coincide con i giorni di equinozio, mentre estate e inverno con i solstizi.

Gli equinozi sono quei giorni in cui le ore di luce e buio si equivalgono, mentre durante il solstizio prevalgono le une alle altre (in basa se è estate o inverno). Ciò dipende dall’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto all’eclittica che la Terra individua orbitando intorno al Sole. Agli equinozi l’asse di rotazione terrestre si trova perpendicolare alla direzione dei raggi solari, mentre ai solstizi il Sole raggiunge il punto di declinazione massima o minima. Poiché l’inclinazione dell’asse terrestre non è sempre uguale, ma varia ciclicamente di qualche grado, le date di inizio delle stagioni possono cambiare di alcuni giorni (esempio: 21/22 dicembre).

Se tutto è così chiaro, cosa c’è da discutere? La risposta è che in realtà quello astronomico non è l’unica modalità in cui vengono ripartite le stagioni.

Per superare l’incertezza data dall’inclinazione dell’asse terreste, si parla di stagioni meteorologiche che le suddivide in base all’andamento climatico. Dal 1° dicembre al 28 febbraio, ossia i mesi più freddi dell’anno, sarà inverno; dal 1° giugno al 31 agosto, il periodo più caldo, estate. In mezzo rispettivamente primavera e autunno.

Non tutto il mondo usa lo stesso calendario delle stagioni

Come scrivevamo prima, per noi europei è più famigliare il calendario delle stagioni astronomiche, ma non è così per tutto il mondo. In Nepal, per esempio, si adottano le stagioni meteorologiche (e infatti i permessi di scalata dal 1° marzo sono considerati primaverili), come anche in Australia. In India esiste il calendario induista con ben 6 stagioni, mentre in Irlanda quello celtico fa cominciare la primavera addirittura il 1° di febbraio. In meteorologia si adottano le stagioni meteorologiche.

Le stagioni secondo gli alpinisti

Abbiamo capito che l’uso di un calendario o un altro è solo questione di convenzioni. Per quanto riguarda l’alpinismo si fa riferimento al calendario astronomico.

Non è però sempre stato così. Questa decisione è stata assunta a seguito di una forte discussione tra Jean-Cristophe Lafaille e Simone Moro riguardo a chi spettasse la prima salita invernale dello Shisha Pangma. Il francese era arrivato in cima l’11 dicembre 2004, l’italiano il 14 gennaio 2005. Il dibattito tra i due alpinisti si ampliò a tutta la comunità alpinistica arrivando anche ai Piolet d’Or e terminò con la scelta di stabilire la regola convenzionalmente accettata che l’inverno per le salite alpinistiche inizia il 21 dicembre. Più nello specifico, per considerare una cima invernale l’alpinista non deve solo arrivare in vetta dopo il 21 dicembre, ma deve partire dal campo base successivamente a quella data. E meno male che si dice l’alpinismo non ha regole!

Non tutti sono d’accordo

Se sulle Alpi tutti sono d’accordo, alcuni alpinisti che salgono gli 8000 in Himalaya e Karakorum stanno mettendo in discussione questa regola non scritta sostenendo che l’andamento climatico in queste regioni montane non è assimilabile a quello alpino. Il più fervido sostenitore di questo cambiamento per l’adozione delle stagioni meteorologiche è Denis Urubko. Simone Moro, che con il russo naturalizzato polacco ha diviso la vetta invernale del GII e del Makalu, resta il paladino del calendario astronomico. 

Interessante sarà anche capire se il mutamento che stanno avendo le stagioni a causa dei cambiamenti climatici entrerà come tema nel dibattito e porterà a ulteriori sviluppi.

Nel frattempo, la tendenza è che gli alpinisti negli ultimi anni stanno cercando di scalare gli 8000 in inverno nella finestra che va dal 21 dicembre al 28 febbraio. Così da non scontentare nessuno ed evitare qualsiasi contestazione. 

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