- Gennaio 25, 2024
- 4:49 pm
Nella tela dei Ragni, il nuovo podcast dei Ragni di Lecco
Si chiama “Nella tela dei Ragni” ed è il nuovo podcast dei Ragni di Lecco, che inaugura con una puntata che va a scovare le origini dell’elitario gruppo di scalatori.
I Ragni di Lecco hanno lanciato oggi il loro nuovo podcast, “Nella tana dei Ragni”. Un racconto immersivo che ripercorre la storia del gruppo ricalcandone i passi salienti, le imprese e i personaggi che hanno reso celebre nel mondo il nome dei Ragni di Lecco. Il primo episodio, titolato “Potere Operaio” va a indagare le origini del gruppo.
Potere Operaio
La storia delle origini dei Ragni è un capitolo della straordinaria epopea della “seconda conquista delle Alpi”, quella di tutti noi, del popolo, delle persone comuni, che nella montagna hanno trovato uno spazio di libertà e una realizzazione di sé e dei propri sogni. L’alpinismo, infatti, è un’invenzione della classi sociali più abbienti che, sull’onda della cultura romantica, nel corso dell’Ottocento, hanno cominciato a guardare al paesaggio alpino come tappa fondamentale del “grand tour”, l’itinerario di formazione di ogni rampollo delle buone famiglie nobili e alto borghesi.
Sul finire del XIX secolo, però, anche il popolo scopre la montagna come destinazione economica e facilmente raggiungibile per trascorrere il poco tempo libero lasciato a disposizione dal duro lavoro nelle fabbriche. Ben presto migliaia di escursionisti invadono i sentieri ad ogni fine settimana e alcuni di loro puntano lo sguardo più in alto: verso le creste e le pareti. Fra questi ci sono anche gli operai lecchesi che, forti della prestanza fisica e dell’abilità manuale maturate lavorando nelle officine metalmeccaniche, presto si impongono come i nuovi campioni dell’alpinismo, capaci di affrontare e risolvere “gli ultimi problemi delle Alpi”.
È la storia di Riccardo Cassin e della formidabile pattuglia degli scalatori lecchesi degli Anni Trenta e poi dei giovani come Walter Bonatti e dei Ragni di Lecco, che, nell’immediato dopoguerra, trovarono fra i torrioni di roccia della Grignetta un giardino incantato, dove dimenticare gli orrori del conflitto mondiale e ritrovare la felicità che fino ad allora gli era stata negata.