Musei di montagna, tutti gli appuntamenti da non perdere

Mostre, eventi, occasioni di scoperta. Sono molte le occasioni di scoperta culturale offerte in questi giorni di festa dai musei di montagna. Scopriamo insieme gli appuntamenti più interessanti.

I musei dedicati alla montagna, affrontando l’argomento con diversi linguaggi e dai più svariati punti di vista, sono un’esperienza che va oltre la normale visita culturale. Spesso infatti si trovano in luoghi suggestivi, adatti anche ai bambini e a un pubblico non necessariamente tecnico. Diamo uno sguardo ad alcune mostre in corso e ai principali musei del settore.

 

“Cervino” di Hervé Barmasse, al Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” (Torino).

La valenza simbolica del Cervino (4478 metri) è potente, da quando la prima salita nel 1865 ne creò il mito universale di montagna bella e quasi perfetta. Per questo così tanti scalatori ne sono attratti: fra loro, Hervé Barmasse è l’unico ad aver affrontato in solitaria le sue sei creste. Il forte alpinista di fama internazionale, anche regista e scrittore, è nato e cresciuto ai piedi della Gran Becca, guida alpina rampollo di una famiglia di guide da generazioni. La mostra dialoga con il suo ultimo libro, “Cervino. La montagna leggendaria”, e ripercorre la storia delle ascensioni fino ai giorni nostri tramite materiali storici, ma anche video-installazioni e fotografie.

Un’occasione in più per visitare anche il resto del Museo, fondato nel 1874 da alcuni soci dell’allora neonato CAI, e oggi di proprietà del CAI Torino. In una bella giornata, dal Monte dei Cappuccini si gode di una vista mozzafiato, ma in caso di maltempo ci penserà il Ristorante ad allietare la giornata. Fino al 14 gennaio 2024.

https://www.museomontagna.org/events/herve-barmasse-cervino/

 

Percorsi – Fotografie di Silvano Ruffini al Forte di Bard (Valle d’Aosta)

Dall’obiettivo del fotografo valdostano, nato però a Castelnovo ne’ Monti in provincia di Reggio Emilia, sono nate le cinque serie fotografiche, per la prima volta riunite insieme, che costituiscono questa mini-retrospettiva che svela l’anima di un fotografo creativo. Talento multiforme capace di destreggiarsi tra colore e bianco e nero, tra campagna e città, immobilità e azione. L’ingresso è incluso nel biglietto di ingresso del Forte di Bard, fedele e suggestiva ricostruzione di una fortezza di sbarramento di fine Ottocento, dove ha sede il Museo delle Alpi cui si accede con una suggestiva salita dal borgo medievale dentro a un ascensore di cristallo. Particolarmente adatto alle famiglie con i bambini. Fino al 21 gennaio 2024.

https://www.fortedibard.it/mostre/percorsi-fotografie-di-silvano-ruffini/

 

Tomaso Clavarino al Museo Lumen (Plan de Corones)

Nel giovane e molto suggestivo museo Lumen, a quota 2275 metri, dedicato alla fotografia di montagna, si è da poco aperta la mostra di Tomaso Clavarino, fotografo torinese ad aspirazione internazionale, dall’intrigante titolo “Have you ever heard the sound of falling rocks?”. Il progetto nasce da un viaggio di sei mesi, intrapreso nel 2022 attraverso le Alpi, in Italia, Francia, Svizzera e Austria. È un’indagine visiva sul fenomeno importante ma poco conosciuto della degradazione del permafrost, conseguenza dell’aumento di 2 gradi della temperatura media sulle Alpi nel corso del XX secolo. Oltre a questa mostra ci sono le permanenti, come l’ipnotica Sala degli specchi. Al Museo si accede in funivia, i cani non sono ammessi. Fino al 14 aprile 2024.

https://www.lumenmuseum.it/it-it/temporary-exhibitions/tomaso-clavarinohave-you-ever-heard-the-sound-of-falling-rocks

 

A tutto MUSE (Trento)

C’è solo l’imbarazzo della scelta al MUSE di Trento, un museo di storia naturale, ma anche un luogo dove si fa didattica in maniera creativa: speciali visite guidate, giochi scientifici e laboratori originali sono in programma fino al 7 gennaio, per giocare con il pianeta Terra, conoscere i viaggi degli uccelli e delle spezie nelle cucine di tutto il mondo, riconoscere le impronte degli animali, la traiettoria di una cometa e scoprire i segreti di un fiocco di neve. Fra le molte mostre in corso, si sono appena aperte “Cercando il cuore”, che unisce arte e medicina (fino al 23 febbraio) e “Sciamani. Comunicare con l’invisibile” (fino al 30 giugno).

https://www.muse.it/

 

Messner Mountain Museum

L’ultimo nato in casa Messner è Roca, il museo dedicato alla roccia, che aprirà nell’autunno del 2024 sul Monte Elmo a Sesto. Sarà dedicato all’arrampicata, dagli esordi sulle formazioni di arenaria della valle dell’Elba agli odierni grand tour di free solo. Nel frattempo, si possono visitare i “fratelli” più grandi, membri di una famiglia dell’anima in cui Messner per 30 anni ha riversato la sua visione di pioniere dell’alpinismo contemporaneo, di esploratore di mondi arditi, di indagatore del limite umano. Le sei sedi del MMM (Firmiano, Juval, Ortles, Dolomites, Ripa, Corones) rappresentano un viaggio nel Sudtirolo da oriente a occidente, che si possono anche collegare fra loro in treno o in bicicletta, anche in base alle condizioni climatiche.

https://www.messner-mountain-museum.it/it/mmm-tour/le-sedi/

 

CAST, nel castello delle storie (Sondrio)

Delle migliaia di persone che si riverseranno sulle montagne valtellinesi durante le feste, invitiamo qualcuno a fare tappa a Sondrio, per visitare questo piccolo “museo narrante” ospitato a Castel Masegra, da dove si può godere di un bel panorama sulle montagne circostanti. Il percorso espositivo multimediale di promozione della cultura di montagna, ideato da Marco Albino Ferrari e realizzato da Studio Azzurro, fa perno sulle tre A: la A di ARRAMPICATA, la A di ALPINISMO e la A di AMBIENTE.

https://www.visitasondrio.it/site/home/vivi/cast-a-castello-masegra.html

 

Museo della Grande Guerra (Marmolada)

Forse l’inverno aggiunge un tocco in più a questo museo, il più alto d’Europa (è situato a 3000 metri), nato nel 1990 ma ristrutturato nel 2015, in occasione del centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale. Dall’alto si può godere innanzitutto di un meraviglioso panorama in mezzo all’incantevole scenografia del ghiacciaio della Marmolada, con vista sulle principali vette Dolomitiche debitamente innevate, come il Catinaccio, il Gruppo del Sella, il Civetta, le Tofane e il Pelmo. Il percorso museale affronta le principali tematiche della guerra in alta montagna, con oggetti, fotografie, pannelli esplicativi: gli armamenti e la vita nelle trincee, la lotta contro l’elemento naturale, fino alla tristemente famosa Città di Ghiaccio.

https://www.museomarmoladagrandeguerra.com/

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