- Novembre 8, 2023
- 6:39 pm
Jarrin e Freire sui Seimila inviolati del Nepal
Due prime salite su altrettanti Seimila nepalesi, è questo il bottino che si portano a casa lo statunitense Joshua Jarrin e l’equadoregno Oswaldo Freire.
Lo statunitense Joshua Jarrin e l’equadoregno Oswaldo Freire hanno chiuso la loro stagione himalayana con la realizzazione di due prime salite tecniche e difficili su montagne di seimila metri. Vette che sempre più catturano l’attenzione dei migliori alpinisti d’alta quota. Meno blasonate degli Ottomila, rappresentano oggi i moderni problemi alpinistici con punte e pareti ancora inviolate, su difficoltà tecniche altissime. Jarrin e Freire hanno scelto di concentrarsi, per le loro salite, su due Seimila nepalesi, il Dhagpache (6567 m), inviolato, localizzato nella valle del Langtang; e il Ganchenpo (6387 m), nello Jugal Himal.
Dhagpache
Dopo aver lasciato Kathmandu lo scorso 24 ottobre i due scalatori hanno raggiunto la vetta del Dhagpache alle 18.10 locali del 28 ottobre. “È stata una scalata molto tecnica e ci sono volute quasi 30 ore per realizzare questa salita” ha raccontato Freire al rientro dalla salita, che risulta essere la prima assoluta alla montagna.
Dopo il rientro i due hanno battezzato la via ”Between Fairies and Unicorns” (ED, M4+ e WI5+ 90°).
Ganchenpo
Dopo aver raggiunto il campo base i due scalatori non hanno avuto tempo di riposare. Fatti i bagagli si sono subito trasferiti ai piedi del Ganchenpo, su cui lo scorso 3 novembre sono riusciti nell’apertura di una nuova via lungo l’inviolata parete nord. Chiamata Cold Terapy ha richiesto a Jarrin e Freire quasi 19 ore tra salita e discesa.
Delle due salite questa è senza dubbio la più prestigiosa, su una parete che per oltre trent’anni ha resistito agli assalti di molti forti alpinisti.