Dalle Alpi agli Appennini: capodanno intenso per il Soccorso Alpino

Numerosi gli interventi, dalle Alpi agli Appennini, che hanno eseguito i tecnici del Soccorso Alpino nella giornata di Capodanno. Fortunatamente nessun incidente mortale.

Quello appena trascorso è stato un capodanno impegnativo per i tecnici del Soccorso Alpino, del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco che hanno effettuato numerosi interventi, dalle Alpi agli Appennini. Molti gli interventi dovuti ai bagordi di fine anno, fortunatamente nessun incidente mortale.

Piemonte

Ad inaugurare il 2024 del Soccorso Alpino ci ha pensato un uomo, disperso in Val Corsaglia, nel cuneese, che ha allertato in autonomia i soccorsi alle 3.30 del primo gennaio. Secondo quanto riportato dal soccorso l’uomo, in seguito ai festeggiamenti di capodanno in una baita nella zona di Burrino (Comune di Frabosa Soprana), si è smarrito scendendo a piedi verso la propria autovettura. Dopo aver lanciato l’allarme, la centrale operativa è riuscita ad attivare il servizio SMS locator, ottenendo così l’esatta posizione del disperso. È quindi stata mandata in loco una prima squadra veloce di soccorritori a cui ne è seguita una seconda a supporto. L’uomo è stato raggiunto intorno alle 4 e riaccompagnato a valle a piedi in buone condizioni di salute, anche perché le temperature in zona non erano eccessivamente rigide. Le operazioni si sono concluse intorno alle 5, grazie anche alla collaborazione dei Vigili del Fuoco.

Risale invece al 30 dicembre l’ultimo intervento per recupero in seguito ad attività outdoor. Una coppia di ferratisti rimasti bloccati sulla ferrata Falconera, nel comune di Varallo Sesia (VC). Il kit da ferrata di uno dei due si era lesionato a causa di una caduta rendendo pericolosa la successiva progressione. Tale dispositivo, infatti, è in grado di trattenere una sola caduta ma non può garantire la tenuta in caso di un secondo strappo. Per questo, correttamente, i due ferratisti hanno chiesto l’intervento dei soccorritori che li hanno raggiunti via terra, messi in sicurezza e evacuati.

Valle d’Aosta

A Courmayeur il Soccorso Alpino è intervenuto nel pomeriggio del primo gennaio, per il recupero di una sciatrice che ha perso la pista, imboccando la discesa di uno dei canali verso il colle Youla. Ritrovatasi in ambiente di alta montagna, su terreno non battuto, con tutti quelli che sono i rischi naturali che il terreno alpinistico porta con sé, la donna si è subito trovata in grande difficoltà. Con tratti tecnici da affrontare e in una condizione probabile di forte stress la sciatrice ha perso gli sci, trovandosi quindi impossibilitata a continuare la discesa e incapace di muoversi in sicurezza. Richiesto l’intervento dell’elisoccorso, è stata recuperata a quota 2700 metri e portata ad Aosta. Non ha avuto necessità di intervento sanitario.

Lombardia

Quasi in contemporanea all’intervento piemontese arriva, da Valbondione, la richiesta di soccorso per un giovane di 19 anni colpito da un malore mentre si trovava sopra al paese. Immediato l’intervento dei tecnici della VI delegazione Orobica. Quattro uomini con messo fuoristrada hanno raggiunto il ragazzo, valutando le sue condizioni e accompagnandolo a valle, dove ad attenderlo c’era l’ambulanza.

Sempre nella mattina del primo gennaio intorno alle 4.30, in Valle Camonica, arriva la richiesta per il mancato rientro di un giovane da un’escursione. Immediato l’intervento dei tecnici del CNSAS, del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco. Rintracciato dai Carabinieri, il giovane si trovava sotto l’abitato di Cormignano di Vezza d’Oglio, a circa 1350 metri di quota. Impossibilitato a continuare la sua camminata, con una sospetta frattura alla caviglia, è stato messo in sicurezza e trasportato a valle con barella portantina per poi essere consegnato all’ambulanza verso le 7 del mattino.

Friuli-Venezia Giulia

Succede verso l’ora di pranzo del primo gennaio che una donna di 84 anni, passeggiando a Rupinpiccolo nel triestino scivoli impattando violentemente al suolo. Immediato l’intervento di Soccorso Alpino e Vigili del Fuoco che hanno raggiunto la donna, stabilizzandola e imbarellandola prima di trasportarla a spalla verso l’ambulanza. Per la signora si teme una sospetta frattura al femore.

Risalivano al 27 dicembre gli ultimi interventi del Soccorso Alpino in Friuli-Venezia Giulia. Entrambi dovuti all’impreparazione delle persone soccorso. Il primo intervento è avvenuto sulle sponde del Lago Inferiore di Fusine, dove due famiglie con figli minorenni sono rimaste bloccate lungo l’ultimo tratto del sentiero che fa il periplo del lago. A bloccarle la presenza di ghiaccio. I soccorritori, giunti sul posto, hanno fatto indossare agli escursionisti i ramponi, supportandoli poi nella camminata fino alla fine del percorso.

La sera, tra le 19 e le 20 sono dovuti intervenire per soccorrere 9 giovani tra i 18 e i 20 anni che, seguendo le indicazioni di Google Maps e ignorando i cartelli stradali che segnalavano la chiusura della strada, si sono trovati bloccati nel comune di Paularo, lungo la strada che porta al Passo Cason di Lanza. A fermare le due automobili la presenza di ghiaccio lungo la strada e la mancanza della minima dotazione invernale per poter affrontare queste condizioni. I soccorritori hanno provveduto a spostare i mezzi dalla zona ghiacciata rimettendoli su una strada sicura.

Molise

Verso le 16 del primo gennaio è arrivata la richiesta di soccorso, inoltrata al Soccorso Alpino dal comando Vigili del Fuoco di Campobasso per la ricerca di due escursionisti in difficoltà presso la località Serra del Perrone. I due uomini si sarebbero smarriti a causa della nebbia, perdendo la via del ritorno nel bosco. Individuati sono stati riaccompagnati alla loro auto in buone condizioni di salute.

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