Catalogna: crisi climatica come la pandemia. Acqua razionata per 6 milioni di persone

Si fanno sentire in modo importante gli effetti del lungo periodo di siccità che sta interessando la regione della Catalogna, in Spagna. Con le riserve idriche sotto soglia, l’acqua è stata razionata per 6 milioni di persone. Si teme un inasprimento della situazione.

La regione della Catalogna, localizzata nel nord-est della Spagna e divisa tra le spiagge della Costa Brava e i Pirenei, sta affrontando una delle crisi idriche più gravi della sua storia, con le autorità che hanno dichiarato lo stato di emergenza in oltre 200 comuni, inclusa Barcellona. La siccità, che persiste ormai da novembre 2022, ha portato le riserve idriche al di sotto del 16% della loro capacità, costringendo quasi 6 milioni di persone a fare i conti con restrizioni importanti sull’uso dell’acqua.

Stop al consumo di acqua

Da venerdì 2 febbraio è stato imposto un limite di 200 litri di acqua al giorno per ogni cittadino e attività commerciale, con misure aggiuntive che interessano anche l’agricoltura, l’industria e le attività ricreative. La situazione è talmente critica che il presidente della Generalitat, Pere Aragonès, ha paragonato questa emergenza alla pandemia.

Il governo centrale spagnolo, dal canto suo, sta valutando soluzioni drastiche per supportare la Catalogna, come il trasferimento di acqua da altre regioni. Si tratta di una misura già adottata in circostanze simili, nel 2008. Se la siccità dovesse persistere, si prevede un’ulteriore razionalizzazione dell’acqua disponibile giornalmente per persona, con il numero di litri pro capite che potrebbe scendere prima a 180 e poi a 160.

Le conseguenze della siccità

Le ripercussioni della siccità si estendono a vari settori: l’agricoltura subirà un taglio dell’80% nell’irrigazione, mentre l’allevamento e le industrie vedranno ridotte le loro quote idriche rispettivamente del 50% e del 25%. Sono previste anche restrizioni per le piscine e i centri sportivi, che potrebbero arrivare al punto di non poter più poter abilitare le docce.

Nonostante la gravità della situazione, le autorità sostengono che le riserve attuali dovrebbero garantire l’approvvigionamento idrico per i prossimi 15 mesi. Tuttavia, la mancanza di piogge negli ultimi tre anni ha messo a dura prova la regione, rendendo questa siccità una delle più prolungate e severe mai registrate.

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